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Le Confederazioni nazionali Angopi, Assorimorchiatori, Confitarma, Fedepiloti, Federimorchiatori e Federpesca hanno scritto una lettera congiunta al Ministro Maurizio Lupi, che recita: “Abbiamo appreso che è in via di definizione presso i suoi uffici il testo di un Regolamento volto a dare pratica applicazione alle vigenti disposizioni in materia di revisione della spesa pubblica. Fra le misure introdotte ci sarebbe anche la soppressione della Direzione Generale per i porti, con l’attribuzione delle relative competenze suddivise tra la Direzione Generale dighe ed infrastrutture idriche e la Direzione Generale trasporto marittimo e per vie d’acqua interne. Senza voler mettere in discussione le finalità perseguite dalle richiamate disposizioni di legge, dobbiamo però constatare come venga confermato il fenomeno già in atto da diversi anni che ha portato ad un progressivo indebolimento della rilevanza politica del nostro settore malgrado lo stesso rappresenti un’elevata percentuale del PIL (2,6%) e registri livelli occupazionali di tutto rispetto. Tale constatazione appare ancora più fondata se si pensa che il Regolamento confermerebbe la Direzione Generale relazione e contratti pubblici, le cui competenze risultano di fatto svuotate per effetto della recente costituzione dell’Autorità dei Trasporti e manterrebbe separate le Direzioni Generali motorizzazione e sicurezza stradale un tempo unite. Per quanto concerne i porti, la riattribuzione dei compiti della Direzione Generale per i porti comporterebbe un concreto rischio di disperdere le professionalità create in un ambito certamente strategico per l’economia del Paese, con l’ovvia conseguenza di: indebolire la rappresentanza degli interessi di settore in tutte le sedi istituzionali europee ed internazionali; pregiudicare il colloquio e la collaborazione fra gli organi del Ministero ed il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, strumenti essenziali per garantire sia la sicurezza che l’efficienza dei porti. La prossima Presidenza italiana dell’Unione Europea, con temi all’ordine del giorno riguardanti le questioni portuali, dovrebbe suggerire di confermare la funzione svolta dalla Direzione Generale per i porti, che con capacità e competenza segue da anni il settore. Processi di ristrutturazione della macchina pubblica che impattano in misura rilevante dovrebbero essere oggetto di costruttivo confronto con le rappresentanze degli operatori del settore. A tal fine le confederazioni confidano in un suo autorevole intervento volto a rivisitare l’emanando Regolamento e rimangono a disposizione per individuare soluzioni che possano coniugare l’interesse alla ristrutturazione della spesa pubblica con la tutela di un settore economico, come quello portuale, avente un peso così rilevante sull’economia del sistema Paese.”