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«Le Autorità Portuali – sostiene l’associazione – sono fonte di entrata e non di spesa per il bilancio dello Stato»
L’Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ha presentato il suo contributo al governo e al parlamento per la riforma della legislazione in materia portuale, contributo – ha specificato l’associazione – che ha come obiettivi quelli di «dare al sistema logistico portuale italiano un rinnovato assetto, in linea con le esigenze strategiche del sistema-Paese; un’organizzazione capace di regolare e programmare le attività connesse alle radici marittime dei corridoi essenziali europei – core ports e core-corridors – che li connettono con i loro mercati rilevanti, italiani ed europei, assumendo anzitutto a riferimento i principi dettati dall’Unione Europea». Assoporti ha evidenziato anche l’importanza di pervenire «a forme di collaborazione e possibile aggregazione funzionale, anche di tipo transfrontaliero europeo, tra le Autorità Portuali esistenti, sulla base di un disegno dalle stesse voluto». «Collaborazione e aggregazione – ha precisato l’associazione – che non può essere frutto di un mero processo di revisione della spesa, visto che oggi le Autorità Portuali sono fonte di entrata e non di spesa per il bilancio dello Stato».
Assoporti ha spiegato che il proprio contributo «individua alcune proposte specifiche: la realizzazione non solo di un’autonomia finanziaria, effettiva, ma della autodeterminazione finanziaria; la costituzione, su iniziativa delle Autorità Portuali, di intesa con la Regione o le Regioni interessate, di sistemi portuali e logistici di corridoio per la promozione delle infrastrutture di collegamento stradale e ferroviario, avendo riguardo sia alle connessioni tra i terminali portuali e retro portuali e altri nodi della rete logistica del sistema, sia ai corridoi e ai core ports individuati in sede comunitaria». «Quindi le Autorità portuali, protagoniste di un coordinamento e di una regia unica per porti, interporti, ferrovie e reti viarie e misure intese a stimolare un maggior coinvolgimento delle imprese produttive nazionali nella catena logistica e la crescita degli operatori italiani della logistica; inoltre, l’espresso richiamo dei principi che si vanno consolidando in sede UE per quel che riguarda i servizi tecnico-nautici».
Il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, ha sottolineato che «è una proposta condivisa a larghissima maggioranza dal consiglio direttivo che sarà sottoposta all’assemblea. In quella sede – ha specificato – ogni associato potrà proporre arricchimenti ed integrazioni, ulteriori temi ed indicazioni. Credo di poter dire – ha concluso Monti – che è stato avviato un percorso da valorizzare ulteriormente nel confronto costruttivo all’interno dell’associazione e con tutte le componenti del cluster. Da quelle pubbliche alle imprese, alle organizzazioni dei lavoratori».