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Era sottoposta a sequestro per traffici illeciti di stupefacenti in mare
Venerdì scorso dal porto di Pozzallo è partita la Gold Star 1, la nave che – arrivata nel porto siciliano lo scorso 8 settembre – era sottoposta a sequestro per traffici illeciti di stupefacenti in mare. La rimozione della nave, che è ora condotta dal rimorchiatore Hypsas della Veneziana di Navigazione verso un cantiere navale turco in prossimità del porto di Izmir, ha consentito di liberare ancora una volta il porto di Pozzallo dallo stazionamento di navi inattive aumentando la capacità ricettiva dello scalo.
Soddisfazione per la rimozione della Gold Star 1 è stata espressa dal comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo: «il porto di Pozzallo così – ha dichiarato il capitano di fregata Andrea Tassara – viene definitivamente liberato, nel più breve tempo possibile e con eccezionale tempestività rispetto agli altri casi similari di navi sequestrate per illeciti penali, dall’ingombro causato da navi inoperose, per incrementare ulteriormente i traffici mercantili e la produttività». Tassara ha ricordato che la Capitaneria sta lavorando con tutte le altre autorità competenti per far partire dal porto un’altra nave turca ancora ormeggiata al posto n° 1 della banchina commerciale, «al fine – ha spiegato – di liberare nuovamente tutta la banchina commerciale dello scalo ibleo ed utilizzarlo, pienamente operativo, per le esigenze degli operatori portuali».
Compiacimento per l’esito positivo della vicenda è stato manifestato anche da Raffaele Monte della SR Shipping, società che opera nel porto di Pozzallo ed è agente raccomandatario marittimo della Gold Star 1: «abbiamo lavorato – ha sottolineato – in sinergia con gli uomini della Capitaneria di Porto di Pozzallo a cui va un ringraziamento particolare per il grande, costante e quotidiano impegno. In pochi mesi siamo riusciti a risolvere diversi problemi, da quelli strettamente legali seguiti dall’avvocato Maria Elsa Ghelardi dello studio Ghelardi & Associati di Genova, a quelli strettamente tecnici e porre in essere una serie di interventi per la messa in sicurezza della nave, fortemente sbandata all’arrivo a causa dell’incendio, e di salvaguardia e di prevenzione da inquinamento marino. Fondamentale è stata l’assistenza degli operatori portuali (piloti e ormeggiatori). Siamo soddisfatti soprattutto che il nostro porto torni ad avere la disponibilità della quasi totalità delle banchine».