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L’Autorità panamense conferma che permangono tuttora alcune questioni sulle quali non è stato raggiunto un accordo
L’Autoridad del Canal de Panamá (ACP) ha reso noto che il Grupo Unidos por el Canal (GUPC), il consorzio costituito da Sacyr, Salini Impregilo, Jan De Nul e CUSA che è stato incaricato di eseguire le opere di ampliamento del canale di Panama, si è impegnato a riprendere ieri i lavori per la realizzazione della terza serie di chiuse che erano stati sospesi all’inizio di questo mese in quanto GUPC reclamava il riconoscimento di costi aggiuntivi per 1,6 miliardi di dollari.
Tuttavia l’accordo raggiunto ieri appare di carattere temporaneo. L’Autorità del Canale di Panama ha precisato che, non appena i lavori saranno riavviati, verserà a GUPC 36,8 milioni di dollari corrispondenti a lavori fatturati lo scorso dicembre al fine di fare in modo che i lavoratori del consorzio ricevano i compensi di 15 giorni di cui erano in attesa e anche per far fronte ad impegni con i fornitori. Inoltre ACP ha reso noto che le parti hanno concordato un periodo di almeno 72 ore per definire alcuni degli aspetti chiave per la prosecuzione del progetto. L’Autorità ha comunque confermato che permangono tuttora alcune questioni sulle quali non è stato raggiunto un accordo nel corso delle trattative telefoniche tra ACP e i responsabili delle aziende del consorzio.