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Kallas: «questo non è il forte segnale di cui hanno bisogno le ferrovie europee e che attendevano per aumentare la propria attrattiva»
Ieri il Parlamento europeo ha dato il via libera in prima lettura al “quarto pacchetto ferroviario” adottato all’inizio dello scorso anno dalla Commissione Europea che include sei proposte legislative tese a modificare direttive e regolamenti con lo scopo di ottenere un’armonizzazione tecnica del settore ferroviario dell’Unione Europea e di aprire i mercati ferroviari nazionali. L’obiettivo è di raggiungere una maggiore efficienza delle procedure per la certificazione della sicurezza e l’omologazione dei veicoli, il rilascio e il riconoscimento di tali certificati e omologazioni su base non discriminatoria in tutta l’UE, di agevolare l’ingresso di nuovi operatori nel mercato, di rimuovere gli ostacoli al funzionamento efficiente dei gestori dell’infrastruttura ferroviaria consentendo loro di acquisire una dimensione realmente europea e di promuovere la crescita e le opportunità di sviluppo del mercato del lavoro.
L’approvazione odierna ha suscitato però il disappunto della Commissione Europea in quanto – ha spiegato Bruxelles – «gli emendamenti adottati oggi dal Parlamento europeo limitano la concorrenza effettiva nel settore ferroviario». «Questo – ha sottolineato il vicepresidente della Commissione UE, Siim Kallas, responsabile per la mobilità e i trasporti – non è il forte segnale di cui hanno bisogno le ferrovie europee e che attendevano per aumentare la propria attrattiva. Se da una parte – ha spiegato Kallas – il Parlamento europeo apre la strada per la riduzione degli ostacoli tecnici, dall’altra la votazione plenaria odierna è un’altra dimostrazione della tenacia degli interessi nazionali acquisiti che si sono dimostrati di maggiore interesse per gli eurodeputati piuttosto che i compromessi equilibrati e ben motivati raggiunti a dicembre dalla Commissione per i trasporti e il turismo TRAN».
La Commissione Europea ha infatti rilevato come in merito al cosiddetto “pilastro tecnico” del pacchetto, costituito dalle direttive sulla sicurezza e l’interoperabilità e dal nuovo regolamento relativo all’Agenzia Ferroviaria Europea, il Parlamento europeo abbia confermato la necessità di rimuovere gli ostacoli amministrativi e tecnici esistenti e abbia assegnato all’Agenzia Ferroviaria Europea nuovi compiti, come ad esempio il rilascio di certificati di sicurezza e di autorizzazioni dei veicoli validi in tutta l’UE, mentre – ha evidenziato la Commissione – sul cosiddetto “pilastro di mercato” del pacchetto, costituito dalle direttive in materia di governance e di apertura del mercato e sulla revisione del regolamento sugli obblighi di servizio pubblico, gli eurodeputati abbiano ignorato le proposte della Commissione e il lavoro della Commissione TRAN «adottando un atteggiamento ambizioso che potrebbe mettere a rischio lo sviluppo di uno spazio ferroviario unico europeo».
Inoltre – ha rimarcato la Commissione UE – «mentre il Parlamento europeo ha approvato l’introduzione di un diritto per le imprese ferroviarie europee ad offrire servizi commerciali di trasporto nazionale di passeggeri in tutti gli Stati membri a partire dal 2019, le procedure di gara per i contratti di servizio pubblico sono state posticipate al 2023 e sono state soggette ad eccezioni molto significative. Inoltre gli emendamenti adottati oggi dal Parlamento europeo – ha denunciato ancora la Commissione – non riescono a garantire una effettiva indipendenza del gestore dell’infrastruttura e una trasparenza finanziaria all’interno di strutture verticalmente integrate che sono essenziali per garantire un accesso equo e non discriminatorio alla rete».
Se la Commissione Europea non è affatto soddisfatta dell’esito dell’odierno passaggio in Parlamento del quarto pacchetto ferroviario, di opposto avviso è la Community of European Railway and Infrastructure Companies (CER), la principale associazione dell’industria ferroviaria europea, che ha apprezzato «l’esito del voto odierno del Parlamento europeo su tutti gli aspetti del quarto pacchetto ferroviario», con l’approvazione di un testo legislativo che – secondo l’associazione – «rappresenta un atteso miglioramento rispetto alle proposte iniziali della Commissione».
«Sono molto lieto – ha commentato infatti il presidente di CER, Christian Kern – di vedere che l’intenso dialogo tra i membri del Parlamento europeo e del CER ha portato a soluzioni legislative ragionevoli. Voglio ringraziare tutti i parlamentari che hanno dedicato la loro attenzione a questi dossier. È al di là di ogni dubbio che dobbiamo garantire un accesso non discriminatorio alla rete e dobbiamo rafforzare i diritti attraverso le normative. Sulla base di tale intesa generale possiamo definire riforme ferroviarie a favore dei nostri clienti e dei contribuenti europei. Con buona volontà da entrambe le parti dovrebbe essere possibile raggiungere facilmente il consenso». Per il direttore esecutivo di CER, Libor Lochman, «gli sforzi del Parlamento consentiranno di sviluppare in modo efficiente lo spazio ferroviario unico europeo, garantendo in tal modo benefici all’economia europea e a tutti i cittadini europei. Ciò che ora è urgente – ha concluso – è che i legislatori passino rapidamente all’approvazione di un testo definitivo sul pilastro tecnico».
Dopo il passaggio odierno al Parlamento europeo spetterà al Consiglio europeo pronunciarsi sul pacchetto legislativo.