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È stata avviata la seconda fase di applicazione del sistema di tracciamento dei rifiuti pericolosi Sistri per le piccole e medie imprese, anche se fino al 31 dicembre 2014 resta in vigore il doppio regime con dichiarazioni cartacee. Fino a tale data non entrano in vigore le sanzioni sulle violazioni. Ma una stima della Confcommercio basata su un campione d’imprese che stanno già attuando il Sistri, mostra che le imprese di autotrasporto hanno subito una contrazione dell’attività, e quindi del fatturato, tra 20mila e 40mila euro l’anno. Per Confcommercio, diverse inefficienze causano un aumento dei costi: “Tempo per le operazioni generalmente raddoppiato, con la conseguente necessità di dedicare o assumere almeno una nuova risorsa per gestire la nuova piattaforma, per un costo complessivo di 20mila euro lordi annui cui 3 mila euro necessari per formare il personale addetto; blocco e relativa sostituzione dei dispositivi, con tempi lunghissimi sia in caso di token (anche otto giorni di attesa) che di black box (due mesi) con conseguente danno per il fermo mezzi; aumento medio del 30% in termini di ore lavorative da dedicare a operazioni che prima si compivano più agevolmente (per un semplice allineamento di dati anagrafici si è registrata un’attesa anche di un’ora); interoperabilità in molti casi impraticabile e neanche richiesta per gli eccessivi costi che l’azienda non sarebbe stata in grado di sostenere; costo di 10 mila euro (con picchi di 60 mila euro) per la sostituzione di server, pc, rete internet”.