Articolo realizzato da Redivo SAS – Riproduzione riservata
L’anno scorso il volume di merci trasportate su rotaia attraverso le Alpi svizzere ha ripreso a crescere. La quota di mercato della ferrovia si è così attestata al 66 per cento. Nel traffico merci stradale i transiti alpini sono invece scesi a 1,14 milioni, tornando praticamente ai livelli degli anni 1996-1997. Nel complesso l’anno scorso il volume di merci trasportate su strada e per ferrovia nel traffico transalpino attraverso la Svizzera è stato di 38 milioni di tonnellate, pari a un aumento dell’1,8 per cento. L’aumento è da ricondurre soprattutto alla situazione economica in Europa e in particolare alla ripresa del commercio dell’Italia con la Germania e il resto dell’UE. Il maggior ricorso alla ferrovia rispetto alla strada è motivato dagli operatori del trasporto ferroviario e combinato con il fatto che l’esercizio ferroviario si è svolto prevalentemente senza perturbazioni, il che ha rafforzato la fiducia del mercato nella rotaia. L’ingresso sul mercato di nuovi operatori e l’offerta di nuove relazioni hanno inoltre accresciuto la competitività e l’attrattiva della ferrovia e assicurato condizioni di mercato nel traffico merci transalpino. La quota della ferrovia in questo settore è così aumentata dal 63,4 al 66,1 per cento, la più elevata dal 2006. Nel 2013 sono stati trasportati per ferrovia 25,2 milioni di tonnellate di merci, pari a un aumento del 6,2 per cento rispetto all’anno precedente. Anche prescindendo dagli eventi particolari del 2012 (frana di Gurtnellen e risanamento della galleria del Sempione), la crescita supera comunque il 4 per cento. Con 962 000 invii trasportati, il traffico combinato cofinanziato dalla Confederazione (trasporto combinato non accompagnato e strada viaggiante ROLA) ha fatto registrare i più alti valori di sempre. Nel traffico stradale l’anno scorso hanno attraversato le Alpi svizzere 1,143 milioni di veicoli merci pesanti, pari a una diminuzione di 65 000 viaggi (-5,4 %) rispetto al 2012 e di 115 000 rispetto al 2011. Nel 2013 anche i valichi alpini dei Paesi confinanti (Brennero, Monte Bianco, Fréjus) hanno fatto segnare un calo dei trasporti su strada, seppur in misure differenti.