«Stiamo valutando la situazione – ha annunciato Gallanti – a breve faremo delle proposte concrete»

L’Autorità Portuale di Livorno sta valutando l’ipotesi di anticipare l’attuazione la seconda fase del progetto della Piattaforma Europa. La prima fase prevede la costruzione di un container terminal con un investimento di 866 milioni di euro, opera per la quale è in corso un dibattito pubblico , e l’ente sta prendendo in considerazione l’opportunità di lanciare nel contempo un bando di gara per la costruzione del secondo terminal destinato alla movimentazione dei rotabili. Lo ha reso noto oggi il commissario straordinario dell’ente portuale, Giuliano Gallanti, partecipando al tavolo dell’attivo unitario dei delegati dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Gallanti ha rilevato che se in città si registrano ancora oggi episodi di allarme sociale legati alle crisi aziendali, in porto si sta verificando un aumento dell’attività che ha portato nel primo trimestre di quest’anno un incremento del traffico dei container pari al +14%. Gallanti ha evidenziato che tale sviluppo è frutto del lavoro svolto in questi anni: «abbiamo approvato il Piano Regolatore Portuale – ha ricordato – e stiamo continuando a investire centinaia di milioni di euro nel porto attuale e presto tutto lo scalo commerciale avrà fondali di non meno di -13 metri, cosa questa che ci consente di accogliere senza problemi le navi da 7-8mila teu».
Gallanti ha però precisato che il porto presenta dei limiti infrastrutturali che frenano le potenzialità di alcuni settori merceologici, come appunto quello dei rotabili, uno dei core business di Livorno. Lo scalo labronico, per la sua stessa conformazione, non ha infatti molti accosti poppieri da mettere a disposizione delle navi ro-ro. Da qui l’ipotesi di ridurre i tempi di realizzazione della seconda fase della Piattaforma Europa.
«Il terminal destinato ai rotabili – ha spiegato inoltre il commissario straordinario dell’Autorità Portuale – avrebbe costi di realizzazione assai inferiori rispetto a quello dei container, vuoi perché per i ro-ro non sono necessari grossi investimenti di equipment, vuoi perché le opere foranee le realizzeremo già durante la prima fase della Piattaforma Europa».
«Stiamo valutando la situazione – ha concluso Gallanti – a breve faremo delle proposte concrete».

Articolo realizzato da InforMare S.r.l. – Riproduzione riservata