Betty Schiavoni: l’operatività della Piattaforma Logistica Nazionale sembra procurare, come temevamo, nuovi costi importanti per gli operatori

L’Alsea – Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori ha denunciato che a Genova la telematizzazione del porto si paga due volte. L’associazione, che è la più grande organizzazione territoriale italiana del settore spedizioni e trasporti, ha spiegato che dallo scorso 1° agosto è entrata in vigore una tariffa di 1,23 euro a contenitore/unità di carico stabilita dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per la migrazione del sistema informatico E-port dalla gestione della stessa Autorità Portuale alla Piattaforma Logistica Nazionale.
«Fatte le opportune verifiche, però – ha precisato l’Alsea – si è scoperto che questo nuovo costo non sostituisce la tassa pagata dagli operatori in bolla doganale per il mantenimento di E-port ma semplicemente si aggiunge a questa con il risultato che gli operatori si trovano a pagare due volte per lo stesso servizio».
«Abbiamo chiesto, tramite la nostra federazione Fedespedi, all’Autorità Portuale – ha reso noto il presidente di Alsea, Betty Schiavoni – di evitare questo doppio costo sulle merci, ma hanno risposto che per sei mesi esisterà un doppio pagamento e che dopo questo periodo di tempo si impegnano a rivedere la situazione con un possibile ribasso delle tasse addebitate in bolletta doganale».
Alsea ha sottolineato che le imprese milanesi ritengono questa procedura non corretta in quanto non si può pagare due volte per lo stesso servizio. Inoltre – ha specificato l’associazione – la tariffa così come prevista sconta evidenti vizi di illegittimità nel metodo e nel merito che Alsea si riserva di contestare in ogni sede.
Alsea ha quindi scritto all’AdSP del Mar Ligure Occidentale chiedendo di rivedere la loro posizione. L’associazione ha evidenziato che «questo sistema, infatti, potrebbe generare costi aggiuntivi per le merci che transitano per il porto di Genova per qualche milione di euro».
Inoltre Alsea ha sollecitato «in generale maggiore trasparenza e informazione al mercato per quanto riguarda l’applicazione della Piattaforma Logistica Nazionale di cui si assiste alla prima applicazione pratica nel porto di Genova».
«Siamo molto preoccupati – ha rimarcato Betty Schiavoni – perché da quello che stiamo vedendo l’operatività della Piattaforma Logistica Nazionale sembra procurare, come temevamo, nuovi costi importanti per gli operatori senza sapere se e quali benefici arrecherà ai traffici italiani. Il rischio è che i grandi players globali scelgano strade diverse per le merci che gestiscono, senza toccare i nostri porti».

Articolo realizzato da InforMare S.r.l. – Riproduzione riservata