Il tema è stato al centro di un convegno promosso da Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino

L’asse di collegamento tra Adriatico e Tirreno che attraversa il Centro Italia e il lancio del corridoio Balcani Paesi Iberici – Istanbul e Barcellona, che attraversa quelle regioni italiane, costituiscono grandi opportunità di sviluppo del sistema produttivo, turistico, logistico e trasportistico di tutto il Centro Italia che sono state evidenziate nel corso del convegno “Quadrilatero, grande opportunità per l’economia dell’Italia Centrale / Corridoio Adriatico – Tirreno e trasversali” che è stato promosso da Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino e si è tenuto sabato scorso a Fabriano (Ancona).
Aprendo l’incontro ed evidenziando la grave crisi che investe tutto l’entroterra, il presidente di Confartigianto Ancona – Pesaro e Urbino, Graziano Sabbatini, ha rimarcato la necessità di cogliere le opportunità che si presenteranno con le nuove infrastrutture viarie. Il progetto Quadrilatero Marche Umbria prevede infatti la realizzazione di opere infrastrutturali viarie i cui assi rappresentano idealmente i quattro lati di un quadrilatero e che consiste nel completamento e adeguamento di due arterie principali (l’asse Foligno-Civitanova Marche strada statale 77 e l’asse Perugia-Ancona statali 76 e 318), della Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia e altri interventi viari.
Nella sua relazione Guido Perosino, presidente di Quadrilatero Spa, la società pubblica di progetto che ha per obiettivo quale soggetto attuatore unico della realizzazione del progetto pilota infrastrutturale Quadrilatero, ha confermato il completamento per il prossimo mese di luglio dei lavori di completamento della strada statale 76 della Val d’Esino, direttrice Perugia – Ancona, e la speditezza nei lavori di realizzazione della Pedemontana, altra opera importante per i territori interni. Con il nuovo tracciato si realizzerà un corridoio da Ancona a Civitavecchia di oltre 300 chilometri a quattro corsie permettendo nuove relazioni commerciali e culturali utili alla crescita dell’Italia Centrale e dei traffici internazionali.
Il nuovo corridoio Adriatico-Tirreno metterà in collegamento il porto di Ancona ed il porto di Civitavecchia, completerà e rafforzerà il sistema viario di collegamento con Roma con effetti positivi sul sistema produttivo e turistico per le Marche e il Centro Italia. In particolare Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità Portuale di Sistema del Mare Adriatico Centrale, ha evidenziato che il nuovo corridoio permetterà lo sviluppo delle relazioni fra i porti di Ancona, Civitavecchia e Livorno che già oggi registra un significativo traffico commerciale e di questo il 16% dei mezzi pesanti in transito sulla rotta Ancona-Igoumenitsa proviene dalle regioni della Spagna ed è diretto verso tutto il Mediterraneo sudorientale. Esiste quindi – ha rilevato – un potenziale corridoio multimodale transmediterraneo che trova un vantaggio competitivo nelle connessioni viarie fra i porti dell’Adriatico e del Tirreno Centrale.
Anche Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, ha sottolineato l’importanza del nuovo corridoio e della necessaria collaborazione fra i sistemi delle Autorità Portuali dell’Adriatico e del Tirreno centrali, cooperazione – ha precisato – proseguirà in un grande evento programmato per il prossimo 24 novembre a Civitavecchia che vedrà anche la presenza dell’Autorità Portuale di Barcellona.
Il segretario di Confartigianato Trasporti, Gilberto Gasparoni, ha osservato che istituzioni e sistemi portuali devono sviluppare un marketing necessario ad acquisire nuovi traffici per sopperire alla carenza di lavoro oggi esistente e che il nuovo corridoio è una grande occasione per sviluppare le relazioni commerciali e turistiche fra i Paesi balcanici, dell’Asia e della regione macro Adriatica e Ionica con i Paesi Iberici. Il prossimo summit di Civitavecchia, alla presenza anche di Barcellona – ha osservato – dovrà essere un momento unico per il lancio di un grande progetto condiviso che venga sostenuto anche con i fondi comunitari. Gasparoni ha evidenziato anche le spine attualmente presenti e cioè la necessità di realizzare la quarta corsia della SS 16 nella tratta Falconara Torrette e l’uscita a nord dal porto, carenze – ha spiegato – che stanno penalizzando la città di Ancona e tutti gli operatori e lavoratori del porto per le lunghe code.

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