In occasione del suo cinquantesimo anniversario la compagnia di assicurazioni TT Club, che è stata fondata nel 1968 ed è specializzata nel settore del trasporto merci internazionale, in collaborazione con la società di consulenza McKinsey, ha pubblicato oggi “Brave new world? – Container Transport in 2043”, un rapporto qualitativo che riassume i pensieri e le opinioni dei leader del settore del trasporto containerizzato su ciò che il futuro riserva all’industria dei contenitori nei prossimi 25 anni.
Anziché concentrarsi sulla ricerca puramente quantitativa e sull’analisi delle tendenze, gli autori del rapporto hanno intervistato oltre 30 leader ed esperti del settore con l’obiettivo di ottenere una visione qualitativa delle percezioni delle persone che hanno maggiore esperienza nel settore e che sono nella posizione migliore per prevedere il futuro del comparto. A seguito di queste interviste TT Club e McKinsey hanno tratto cinque conclusioni generali su dove sta andando il settore e hanno quindi esaminato quattro potenziali scenari futuri e le loro implicazioni. Due di questi scenari sono incentrati sulla digitalizzazione e due sullo sviluppo del commercio o sulla mancanza di sviluppo degli scambi commerciali.
La prima delle cinque conclusioni generali riportate in “Brave new world?” è che è improbabile che le caratteristiche fisiche del settore cambino, perché i container e le navi che li trasportano saranno ancora in servizio nei prossimi 25 anni, perché le attività dei terminal portuali saranno ancora incentrati sullo scarico e carico dei container sulle navi, sui camion e sui treni e poiché le dimensioni dei container rimarranno quelle attuali in considerazione degli enormi investimenti richiesti in tutta la catena logistica per poter movimentare contenitori più lungi o più larghi.
La seconda conclusione è che i flussi di traffico diverranno più equilibrati lungo le rotte marittime a seguito del progressivo bilanciamento della consistenza delle economie dell’Asia orientale e delle nazioni sviluppate, con uno scenario – quello della “fabbrica Asia” che produce per i consumatori americani europei – che diventerà via via superato, e della ripresa delle economie emergenti dell’Asia meridionale e dell’Africa.
La terza considerazione è che l’automazione sarà ampiamente introdotta, in particolare sul lato terra sia nei porti che nei terminal, nel settore ferroviario e in quello dell’autotrasporto, e ciò determinerà un incremento dell’efficienza anche in presenza degli attuali vincoli posti dalle infrastrutture, dai mezzi e dalle attrezzature.
La quarta conclusione è che le tecnologie digitali determineranno un importante cambiamento nelle fonti di creazione di valore e i clienti si aspetteranno un alto livello di affidabilità, trasparenza e facilità d’uso, con la garanzia di consegne entro un termine di tempo stabilito e con la possibilità di sapere in qualsiasi momento dove si trova la loro merce.
L’ultima conclusione è che nel 2043 i leader del settore del trasporto containerizzato avranno un aspetto molto differente dall’attuale. Alcuni di loro si consolideranno, mentre altri potrebbero cambiare il loro modello di business. Alcuni saranno figli dell’era digitale, come ad esempio start-up cresciute o grandi piattaforme di e-commerce che hanno deciso di occuparsi del trasporto containerizzato nell’ambito della loro catena logistica.
 
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