Anche se il compito può sembrare arduo – ha sottolineato Gentile – è necessario iniziare a monitorare quella che è la reale dotazione infrastrutturale e il suo effettivo stato di salute
Il presidente di Assologistica, Andrea Gentile, plaude all’iniziativa del governo volta ad istituire un Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche. Intervenendo oggi alla sessione istituzionale di “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry”, in corso presso il Centro Congressi di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza a Milano, il rappresentante delle aziende italiane della logistica, sottolineando l’importanza delle infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti) che – ha rilevato – rappresentano «lo “scheletro” di un Paese, ovvero quell’ossatura indispensabile per consentirgli di “muoversi” e “far muovere” i suoi cittadini e le merci», ha evidenziato alcuni dei «mali infrastrutturali» dell’Italia: «polarizzazione del trasporto su alcuni grandi assi; concentrazione sul traffico via gomma rispetto a quello su rotaia; inefficienze organizzative del sistema ferroviario; difficile e faticosa mobilità nel Meridione nonostante la dinamicità dei suoi porti; scarsa propensione alla programmazione».
Gentile ha osservato che però, «dopo quanto avvenuto a Genova lo scorso agosto e adesso il blocco della Orte-Ravenna, il tema centrale per il nostro Paese diventa la messa in sicurezza e la manutenzione delle opere infrastrutturali esistenti». Il presidente di Assologistica ha quindi espresso approvazione per l’iniziativa del governo volta a creare un archivio delle infrastrutture: «leggo testualmente – ha spiegato – dal recente documento del MIT relativo al Piano della Comunicazione 2019: “Per garantire maggiore trasparenza e conoscenza per i cittadini, per le associazioni di categoria e gli enti locali il MIT avvierà il primo Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP), nato con il Decreto Genova e presentato nel mese di ottobre 2018, che grazie all’Iop, un codice fiscale identificativo di tutte le infrastrutture italiane, renderà possibile il continuo monitoraggio delle opere pubbliche. Un vero e proprio archivio che finalmente, grazie alla tecnologia, potrà mettere in condivisione le informazioni relative a tutti i ponti, viadotti, gallerie, cavalcavia, dighe e acquedotti, porti e infrastrutture portuali, aeroporti, edilizia residenziale pubblica e altre opere presenti sul territorio italiano, un vero e proprio censimento di infrastrutture e strutture pubbliche. Il Ministero, per il 2019, approfondirà anche il tema del cruscotto delle opere pubbliche, che può essere definito la “blockchain dei cantieri”, che renderà possibile conoscere e condividere in piena trasparenza i dati tecnici e contabili di tutti i cantieri attivi in un determinato momento su tutto il territorio nazionale”».
«Si tratta – ha concluso Gentile – di iniziative che non ci possono che trovare d’accordo. E anche se il compito può sembrare arduo, è indubbio che in qualche modo occorra iniziare a monitorare quella che è la reale “dotazione” infrastrutturale del nostro Paese e il suo effettivo stato di salute, al fine di ridare forza a quello “scheletro” la cui salute è presupposto per la buona salute dell’intero Paese, della sua economia e per consentirgli di essere un attore di peso nel consesso europeo e internazionale».

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