Le misure verrebbero applicate solo nel caso in cui il Regno Unito si ritiri dall’UE senza un accordo
La Brexit, qualunque sarà la modalità – concordata o meno – di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, avrà un impatto ovviamente anche sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e, a poco più di un mese e mezzo dal recesso, ieri il Parlamento europeo e il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta della Commissione Europea di adeguare l’allineamento del corridoio Mare del Nord – Mediterraneo, che è uno dei nove corridoi principali della rete TEN-T e collega il Mediterraneo nord-occidentale (porto di Marsiglia-Fos) con l’Inghilterra e l’Irlanda passando attraverso il territorio francese (con connessione con Parigi) e l’Olanda. L’intesa è relativa però a misure che verrebbero però applicate solo nel caso in cui il Regno Unito si ritiri dall’UE senza un accordo.
L’intesa, con l’eliminazione della parte di Corridoio sul territorio del Regno Unito, prevede l’aggiunta al core network della TEN-T nuovi collegamenti marittimi tra i porti centrali irlandesi di Dublino, Cork e Shannon Foynes e diversi scali portuali continentali che fanno parte del core network della rete, ovvero i porti francesi di Calais, Dunkerque e Le Havre, i porti belgi di Anversa, Ghent e Zeebrugge e i porti olandesi di Amsterdam, Rotterdam e Terneuzen.
Inoltre l’intesa aggiunge una nuova priorità di finanziamento al programma Connecting Europe Facility (CEF) relativa all’adeguamento dell’infrastruttura di trasporto ai fini della sicurezza e dei controlli alle frontiere esterne, priorità che – nel proporre il prossimo programma di lavoro del CEF – sarà presa in considerazione dalla Commissione Europea che effettuerà una valutazione delle conseguenze della Brexit sulle connessioni di trasporto e sui flussi di traffico.

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