4 marzo 2019
Il Transportation Institute evidenzia nuovamente l’importanza del Jones Act per lo shipping statunitense
Attualmente il settore marittimo dà lavoro a circa 650mila cittadini americani
L’organizzazione non-profit statunitense Transportation Institute (TI), istituita nel 1967 per promuovere lo sviluppo delle attività marittime negli Stati Uniti, ha reso noti oggi i risultati di un nuovo studio commissionato alla PricewaterhouseCoopers (PwC) per valutare l’impatto del Jones Act sull’occupazione americana nel settore dello shipping, normativa che – ha sottolineato l’organizzazione – ha consentito una crescita del 30% dei posti di lavoro ricoperti da cittadini statunitensi. TI ha evidenziato che grazie al Jones Act, la legge del 1920 in base alla quale sulle rotte di cabotaggio negli USA debbono essere utilizzate esclusivamente navi di bandiera americana, di proprietà americana, con a bordo marittimi americani e costruite in cantieri navali americani, attualmente il settore marittimo dà lavoro a circa 650mila cittadini americani e contribuisce con 154 miliardi di dollari all’anno alla crescita economica della nazione.
La flotta che opera nei traffici regolati dal Jones Act è costituita da 40mila navi che trasportano annualmente quasi un miliardo di tonnellate di merci.
«Questo nuovo studio – ha affermato il presidente del Transportation Institute, James Henry – dimostra l’eccezionale impatto che il nostro settore ha sul benessere complessivo della nostra nazione, in particolare assicurando posti di lavoro ad americani operosi, migliaia dei quali hanno con orgoglio prestato servizio nelle nostre forze armate». «Inutile dire – ha rilevato Henry – che il rapporto sottolinea quanto il Jones Act sia indispensabile per la sicurezza e la prosperità dell’intera nazione».
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