L’associazione senza fini di lucro Ferrmed ha presentato al Parlamento Europeo la revisione di un piano finalizzato allo sviluppo della rete primaria dell’Unione Europea.
In luogo dell’ottimizzazione di 80.000 km di fondamentali linee ferroviarie entro il 2030, esso definisce una rete di 6.000 km.
Secondo l’associazione questa rete rappresenta circa il 30% del traffico della rete di base dell’Unione Europea.
L’ambizione della Commissione Europea è quella di migliorare in modo considerevole l’interoperabilità in Europa entro il 2030.
A questo fine essa ha emanato il Regolamento 913/2010 che ha comportato la definizione degli Rfc (corridoi di trasporto merci ferroviario), nell’insieme denominati Rete Principale d’Europa.
Sull’impianto della rete ferroviaria europea, l’armonizzazione dovrebbe essere realizzata su quelli che ora sono 80.000 km di ferrovie.
Ma questo, ritiene la Ferrmed, è impossibile da realizzare.
Un passo alla volta
Gli investimenti necessari per conseguire la competitività nella rete primaria sono così grandi che la Ferrmed propone di investire solo in progetti che presentino un alto valore aggiunto dal punto di vista imprenditoriale, socioeconomico ed ambientale.
«La rete principale dell’Unione Europea è troppo estesa» proclama il gruppo.
Complessivamente, sono stati identificati circa 6.000 km che rappresentano quasi il 30% del traffico della rete di base dell’Unione Europea.
In una seconda fase, saranno aggiunti fra 9.000 e 10.000 km (portando il totale ad approssimativamente 15.000 km), che sosterranno circa il 60% del traffico e dell’impatto ambientale della rete principale dell’Unione Europea.

Entrambe le fasi dovranno concludersi entro il 2030, allo scopo di rispettare gli obiettivi del Libro Bianco sui trasporti.
Questo documento definisce gli obiettivi relativi alla rete principale dell’Unione Europea.
Dopo molti anni di analisi, la Ferrmed è fermamente convinta che la concentrazione degli investimenti in progetti di alto valore aggiunto europeo ed in corridoi con i maggiori volumi di traffico sia il solo modo per riuscire a far progredire l’efficiente sviluppo della rete principale dell’Unione Europea e conseguire gli obiettivi ambientali, aggiunge il gruppo.
Questo significa sviluppare la rete ferroviaria dell’Unione Europea un passo alla volta, iniziando con i corridoi più trafficati in accordo con il principio della “economia circolare”.
Elenco di proposte
L’associazione di imprese ha inviato un elenco di proposte di cui il Parlamento dovrebbe tenere conto nella prossima legislatura al fine di “migliorare la filiera logistica europea multimodale attraverso la promozione di un efficiente sistema di trasporto merci ferroviario”.
Ad esempio, essa afferma che c’è un elevato livello di inefficienza nel sistema di trasporto multimodale europeo.
«Il 24% dei veicoli adibiti al trasporto di merci circola vuoto ed il rimanente carico è, in media, il 57% in termini di peso».
Secondo il gruppo, il tasso di efficienza complessivo del trasporto merci ferroviario nella rete principale è solamente del 43%.
«La perdita recuperabile per l’Unione Europea è stimata in circa 160 miliardi di euro all’anno».
La Ferrmed
La Ferrmed è un’associazione multisettoriale privata senza fini di lucro con sede a Bruxelles.
La sua missione è quella migliorare la filiera logistica multimodale europea mediante la promozione di un efficiente sistema di trasporto merci ferroviario.

«Il principale vantaggio di Ferrmed è che siamo un’organizzazione multisettoriale che comprende varie tipologie di parti provenienti da diverse attività imprenditoriali.
Non possiamo progettare una soluzione, ma ascoltiamo i portatori d’interesse che hanno a che fare con la situazione sul campo» spiega Valentí Ambrós, consigliere del presidente.
(da: railfreight.com, 27 maggio 2019)