Avviato il progetto che avrà una durata di dieci mesi
A Trieste è stato presentato l’avvio di un progetto esecutivo per la tracciabilità dei camion tra il porto cittadino e l’interporto di Fernetti realizzato con l’impiego di oltre 27 chilometri di fibra ottica, 24 telecamere per il rilevamento delle targhe e il riconoscimento dei veicoli e 33 telecamere di contesto lungo il raccordo autostradale RA14 e RA13 e la strada statale 202 “Triestina”. L’iniziativa ha lo scopo di evitare la creazione di code e di agevolare i tempi di imbarco delle merci.
Il progetto di Smart road, detto anche “Corridoio Meduri” in memoria di Giuseppe Meduri della Società Generale d’Informatica (Sogei), uno dei primi ad aver contribuito all’avvio del progetto, è frutto della collaborazione tra Anas (gruppo FS Italiane) e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Il progetto prevede un investimento complessivo di circa 2,7 milioni di euro e sarà realizzato tramite accordo quadro con un tempo previsto di circa 10 mesi.
In particolare, il progetto con la realizzazione del corridoio virtuale Smart, costituito da sistemi quali telecamere intelligenti per la lettura delle targhe e sensori per la pesatura dinamica dei veicoli, permetterà di individuare i mezzi che possano aver effettuato una sosta o una deviazione per eventuale carico/scarico non autorizzato di merci, attraverso il calcolo del tempo medio necessario a percorrere il tragitto. Inoltre un sistema di telecamere a circuito chiuso, dotato di software, segnalerà eventuali code sul tratto monitorato e controllerà il traffico ai fini della sicurezza della circolazione. Il sistema potrà, quindi, essere utilizzato anche per regolare il flusso di traffico in ingresso al porto di Trieste (circa 700 veicoli al giorno).
I dati forniti dall’infrastruttura tecnologica realizzata da Anas in collaborazione con l’AdSP del Mare Adriatico Orientale verranno integrati con quelli rilevati dall’infrastruttura e saranno utilizzati dall’Autorità stessa per consentire l’autorizzazione all’imbarco facilitato per quei Tir in linea con i parametri monitorati, senza dover essere nuovamente sottoposti a controlli doganali e, quindi, con notevole risparmio di tempi per le attività portuali e doganali. Nell’ipotesi in cui il veicolo non dovesse risultare in linea con i parametri di ‘partenza’ potrà essere nuovamente sottoposto a controlli doganali.
«Questo progetto – ha spiegato il presidente dell’AdSP, Zeno D’Agostino – è parte integrante della fase di espansione dei sistemi tecnologici portuali, per la prima volta in un’ottica di sistema portuale e non più di porto marittimo. Al Sinfomar, il Port Community System del porto di Trieste, viene finalmente connessa un’infrastruttura ottica in grado di riscontrare e ricavare la posizione dei mezzi in transito consentendo così la velocizzazione dell’ingresso dei mezzi ai varchi».
«La strada – ha sottolineato l’amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini – deve essere sempre più attrezzata tecnologicamente. Anas lavora da anni al progetto smart road e smart mobility, utile non solo ad affrontare le sfide della mobilità del prossimo futuro, ma – come nel caso dell’accordo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – anche a rispondere ad esigenze di controllo rapido ed efficiente del traffico e delle merci e di tempi di viaggio più veloci».

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