L’associazione armatoriale europea mette in discussione lo scopo del lavoro e la metodologia adottata per realizzarlo
L’associazione degli armatori europei non concorda affatto con le conclusioni tratte dall’International Transport Forum (ITF) nel suo rapporto sulle sovvenzioni al settore del trasporto marittimo, conclusioni – ha specificato l’European Community Shipowners’ Associations (ECSA) nel suo commento alle risultanze del documento – che riguardano principalmente gli orientamenti dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato e la loro applicazione negli Stati dell’UE e che mettono in dubbio l’efficacia degli aiuti proponendo raccomandazioni per ottenere miglioramenti.
Da parte sua, all’opposto, l’ECSA dichiara la propria ferma convinzione «che gli orientamenti in materia di aiuti di Stato siano uno strumento assolutamente efficace per salvaguardare e rafforzare il settore europeo dello shipping nell’ambito di uno scenario globale altamente competitivo». L’associazione armatoriale ha sottolineato che il suo punto di vista «è supportato da pubblicazioni come lo studio di Oxford Economics sul contributo economico dell’industria marittima dell’UE all’economia, alla crescita e all’occupazione», analisi – ricordiamo – che era stata commissionata dalla stessa ECSA ( del 27 febbraio 2017). L’ECSA inoltre ha fatto riferimento anche alla valutazione della Commissione Europea sull’efficacia degli orientamenti sugli aiuti di Stato, che – ha evidenziato l’associazione – «giungono alla conclusione che gli orientamenti in materia di aiuti di Stato devono essere mantenuti».
«La Commissione Europea – ha osservato l’ECSA – sta inoltre esaminando attentamente le misure nazionali nuove o aggiornate, che richiedono l’approvazione della Direzione Generale della Concorrenza prima che possano entrare in vigore. In questo modo – ha fatto notare l’associazione armatoriale – si evita qualsiasi distorsione della concorrenza tra gli Stati membri dell’UE».
L’ECSA ha precisato che oltre a mettere in discussione lo scopo del rapporto dell’ITF ne mette in dubbio anche la metodologia adottata per realizzarlo. «Il principale difetto – ha spiegato l’associazione – è che la natura globale del settore non si riflette nell’analisi, che è stata concentrata esclusivamente sulle pratiche dell’UE». A tal proposito l’ECSA ha fatto riferimento allo studio commissionato a Deloitte che – ha ricordato l’associazione armatoriale – è stato condotto confrontando l’UE con cinque concorrenti extraeuropei e che – secondo l’ECSA – «è essenziale per trarre conclusioni fondate» ( del 28 febbraio 2017). «Le sua conclusioni sull’efficacia degli orientamenti in materia di aiuti di Stato, ad esempio riguardo alle opportunità di lavoro per i marittimi dell’UE – ha rilevato l’organizzazione armatoriale – avrebbero dovuto indurre ad una ricerca più approfondita».
«Per quanto riguarda l’occupazione – ha puntualizzato ancora l’ECSA – è essenziale tenere conto delle differenze fondamentali tra i mercati del lavoro dei marittimi degli Stati membri dell’UE. Tali analisi mancano completamente nel rapporto dell’ITF».

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