Prs – Passive refrigeration solutions s.a. è una società elvetica, socia di CISCo, attiva nella produzione di un sistema innovativo di container refrigerato, a refrigerazione passiva. Si tratta di una tecnica che sta raccogliendo adesioni in Europa e Asia, ma che è ancora poco conosciuta. Nei prossimi giorni la società incontrerà sindacati e istituzioni per presentare il progetto sullo stabilimento ex-Whirlpool di Napoli appena acquistato. Riportiamo di seguito alcune considerazioni che abbiamo raccolto nei giorni scorsi con il titolare di Prs, Alberto Ghiraldi, sulle prospettive della refrigerazione passiva.

 

NUOVE OPPORTUNITA’ PER LA REFRIGERAZIONE PASSIVA

 

PREMESSA

«E’ in corso – spiega Ghiraldi – un cambiamento storico a livello globale:

1) Un enorme fabbisogno da parte della Cina, in particolare di ortofrutta, con aumento dei prezzi, a fronte di una qualità che non è paragonabile con la nostra. Addirittura in Cina il prodotto biologico oggi costa più che in Italia. C’è l’opportunità di vendere in Cina a clienti pregiati.

2) La guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti è molto positiva per il nostro settore ortofrutticolo. La Cina batte sul settore agricolo: ha bloccato tutto l’import che prima proveniva in gran quantità dagli Stati Uniti, i cui prodotti sono di qualità infima rispetto ai nostri a parità di prezzi. Si apre una finestra per le esportazioni italiane.

3) La Russia ha tolto l’embargo sul passaggio di prodotti via treno lungo la Silk Road, che in precedenza aveva bloccato per ritorsione contro le sanzioni. Mentre viaggiando via nave la merce arriva sulla costa, con un transit-time di cinque settimane più la parte via terra, quindi circa sei settimane, via treno raggiunge direttamente Pechino con un transit-time di meno di 20 giorni. Attraverso la Russia si può adesso esportare una gamma enorme di prodotti che prima erano bloccati. Qualcuno aveva ipotizzato, sbagliando, che si potessero seguire altre strade. Penso alla barzelletta delle arance che qualcuno aveva proposto di inviare via aerea.

Questi tre elementi hanno cambiato il potenziale di esportazione dell’Italia e della Spagna».

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PROBLEMI TECNICI

«Ma qui nascono i problemi tecnici. Mentre via nave i servizi reefer funzionano correttamente da porto a porto, via trasporto ferroviario/intermodale la questione è più complessa. Sui treni mancano le prese, serve un genset, un generatore di energia elettrica con serbatoio da mille litri. Oggi mancano gli strumenti in grado di risolvere il fatto che è costosissimo viaggiare con un genset a bordo. Il raffronto dei costi mostra che se un container reefer marittimo arriva a 25.000 dollari, per un container reefer intermodale con genset a bordo ne servono 55.000, oltre a costi elevatissimi di manutenzione, refuelling e vita utile molto inferiore. In queste condizioni il percorso dall’Europa alla Cina ha un costo altissimo. Inoltre, il traffico di container dry Westbound ha un rapporto di 4 a 1 con quello Eastbound: i container arrivano in Europa pieni, ma non tornano in Cina pieni consentendo quindi di spuntare tariffe particolarmente agevolate per il ritorno».

SOLUZIONE PRS

«L’utilizzo dei container a Refrigerazione Passiva della società elvetica PRS S.A., socia di CISCo, è possibile sia nel viaggio di andata sia in quello di ritorno a tariffe dry grazie all’autonomia energetica che è una delle caratteristiche essenziali del sistema, sia per la merce dry sia per quella reefer. PRS-Passive Refrigeration Solutions ha società sia in Svizzera sia una joint venture in Cina. Questo permette di garantire manutenzione, servizi e supporto tecnico globale per Unione europea, paesi lungo la Silk Road e Cina. In quest’ottica la società ha deciso di fare un accordo con produttori spagnoli per aprire le merci della Spagna alla Cina. Si tratta di sinergie su cui PRS s.a. sta lavorando da tempo e che adesso si concretizzano, grazie ai cambiamenti globali di cui si è detto. La chiave di volta è il container PRS. Dall’Europa verso il Far East, il costo del nolo è di 10 mila euro per un container reefer e di 3 mila euro per un container PRS che, avendo autonomia energetica, viaggia alle condizioni di un dry».

TRE PROGETTI IN SPAGNA

«Un’altra opportunità per la Spagna si è aperta con la pesta suina, a causa della quale in Cina sono stati abbattuti 50 milioni di capi. La Spagna è un grande produttore di carne di maiale. Uno dei tre progetti che PRS sta portando avanti con la Spagna è proprio il trasporto di carne di maiale. Insomma, si stanno aprendo prospettive impensabili fino a sei mesi fa».