Bisagno: non ripartire con le lavorazioni significa mettere a rischio nuove possibili commesse e posti di lavoro

Genova Industrie Navali (GIN), la holding dei cantieri genovesi di costruzione e riparazione navale T. Mariotti e San Giorgio del Porto, chiede di riaprire gli stabilimenti perché sottolinea che il completamento di lavori in corso prima del fermo delle attività dovute alla pandemia di Covid-19 non può più aspettare. ««Abbiamo – ha spiegato il presidente di GIN, Marco Bisagno – alcune commesse in corso che non possiamo più lasciare in sospeso. Si tratta di lavori commissionati ben prima del lockdown, già in fase di allestimento e che hanno tempi di consegna scritti e contrattualizzati. Non ripartire con le lavorazioni – ha evidenziato Bisagno – significa procrastinare ulteriormente le consegne, perdere il fatturato, quindi la mancata remunerazione degli investimenti, mettendo rischio nuove possibili commesse e posti di lavoro. Chi oggi viene messo in ginocchio – ha aggiunto – domani non credo avrà le forze necessarie per rialzarsi in un contesto di economia depressa come quello che ci attende».
Bisagno ha ricordato che «la Regione ha riconosciuto l’importanza strategica del settore della cantieristica navale per l’economia della Liguria» e ha chiesto all’ente regionale che «ora estenda l’apertura anche alle aziende che si occupano di costruzione» in quanto – ha specificato – le nuove disposizioni promulgate dalla Regione per dare il via libera alla ripresa di alcune attività non comprendono anche le attività di costruzione, parlando solo di manutenzione propedeutica alla consegna di mezzi navali già allestiti dai cantieri.
Bisagno ha specificato che le società del gruppo GIN hanno adottato fin da subito un protocollo aziendale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, condividendo e adattando i principi del protocollo nazionale alle attività delle singole aziende, con un dialogo costante con le rappresentanze sindacali aziendali e con i responsabili della sicurezza. «Ci siamo mossi – ha affermato – in maniera tempestiva adottando diverse misure per la sicurezza di tutto il personale, siamo certi di poter dare la possibilità a tutti di continuare a lavorare con tranquillità, nel rispetto delle disposizioni di legge in materia. Siamo responsabili – ha sottolineato Bisagno – di oltre 500 famiglie, a cui dobbiamo garantire non solo la tutela della salute ma anche uno stipendio e una prospettiva di vita».
Genova Industrie Navali ha reso noto che il protocollo adottato dal gruppo prevede il controllo della temperatura all’ingresso nel luogo di lavoro sia per i lavoratori sia per il personale di terzi e fornitori, la limitazione e l’adozione di rigide procedure per gli accessi alle aree di cantiere e agli uffici, l’emanazione di direttive di comportamento all’interno delle aree aziendali: fase di carico e scarico merci, uffici, locali igienici, aree di ristoro, magazzini, officine, banchine Inoltre, vengono garantiti l’igienizzazione frequente e la sanificazione periodica, sia delle varie aree sia dei mezzi di trasporto, anche attraverso la messa a disposizione di specifici kit, la dotazione di dispositivi di protezione individuale e il rispetto della distanza interpersonale.
«Ogni potenziale fonte di contatto e diffusione del virus – ha assicurato Bisagno – è stata identificata e abbiamo creato un comitato interno che garantisce l’applicazione e il rispetto di tutte le misure adottate. La ripresa immediata e graduale delle attività di costruzione, in accordo con le rappresentanze dei lavoratori, oltre alla costante verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione attuate ci permette di poter sperare in un orizzonte più sereno del futuro delle nostre aziende».

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