Becce: il settore del trasporto e della portualità è stato e sarà colpito in maniera drammatica dal lockdown

All’Associazione Italiana Port & Terminal Operators (Assiterminal) non è proprio andata giù la comunicazione di lunedì dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) sul contributo per il proprio funzionamento, avviso nel quale l’ART osserva che se, «in Italia, l’emergenza SARS-Covid-19 produce effetti anche sulla libera circolazione di persone e merci», «tuttavia, proprio nei trasporti, prima che in altri settori, sono attesi segnali di ripresa in ragione della funzione essenziale di servizio a favore di imprese, utenti e passeggeri». Alla luce di questa che l’Autorità di regolazione dei trasporti ritiene essere evidentemente una confortante e verosimile prospettiva, l’ART ha annunciato che «non essendo stati disposti per legge provvedimenti che differiscano o sospendano la richiesta di versamento del contributo annuale, si dà avviso che nella sezione “Contributo per il funzionamento” anno 2020 del sito web sono pubblicate le informazioni per la dichiarazione e il versamento del contributo relativo al corrente anno dovuto dagli operatori economici del settore del trasporto, con prima scadenza il 30 aprile prossimo venturo».
Assiterminal, ribadendo che i terminalisti portuali esercitano un’attività economica che comunque non è né regolata né soggetta alle competenze dell’ART, ha manifestato sorpresa per questa comunicazione e ha stigmatizzato le asserzioni dell’ART «relativamente alla pretesa sussistenza di “segnali di ripresa” del settore dei trasporti “prima che in altri settori”, nonché alla relativa “assenza di provvedimenti governativi” che incidano sul pagamento dei contributi». «Ciò – ha denunciato l’associazione dei terminalisti portuali – non solo evidenzia la disattenzione circa le norme di legge che andremo a richiamare, ma è a tutta evidenza smentito dal fatto che proprio il settore del trasporto e, per quanto attiene ai nostri associati, della portualità, che pure, anche nella fase emergenziale, sta ponendo in essere ogni sforzo per garantire il mantenimento delle reti essenziali dei servizi al Paese, è stato e sarà colpito in maniera drammatica dal lockdown».
Assiterminal ha ricordato che, «nel comparto portuale, in tutti i terminal che operano per i settori crociere e traghetti le attività si sono pressoché azzerate (senza previsioni di ripresa nel medio termine) ed in altri terminal che erogano servizi alle merci i traffici sono ridotti con previsioni di ulteriori consistenti riduzioni nei prossimi mesi, aggravata dalla diffusa crisi di liquidità».
«Occorre poi sottolineare – ha puntualizzato inoltre Assiterminal – l’inopportunità della richiesta ricevuta in ragione del fatto che l’articolo 37 del decreto-legge 23/2020 ha previsto la proroga dei termini di tutti i procedimenti dal 15 aprile 2020 al 15 maggio 2020. Auspichiamo quindi, in linea con la normativa citata – ha esortato l’associazione – che codesta Autorità adotti tutte le misure necessarie per dare attuazione almeno alla suddetta sospensione dei termini, come peraltro già autorevolmente posto in essere dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e della CONSOB, le quali, con argomentati ragionamenti, hanno prontamente adottato delibere atte a sospendere le richieste di pagamento dei rispettivi contributi di funzionamento».
«Sorprende, inoltre – prosegue la nota di Assiterminal a firma del presidente Luca Becce inviata all’ART e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Presidenza del Consiglio dei ministri – che in un momento delicato come quello che si sta attraversando in ragione della crisi dovuta al Covid-19, codesta amministrazione dello Stato ritenga prevalenti le esigenze di riscossione di contributi, la cui debenza è peraltro sub-iudice (essendo, come noto, in corso contenziosi davanti a TAR e/o Consiglio di Stato), sottraendo tempo e ulteriori risorse alle imprese che sono impegnate a garantire la continuità dei servizi e le maggiori cautele possibili per i lavoratori per gli utenti e i clienti, sopportando conseguenti ulteriori oneri. Questa prassi amministrativa pare, inoltre, essere gravemente contraria al diritto dell’Unione Europea laddove, anche in virtù del Temporary Framework, adottato dalla Commissione Europea, in applicazione del diritto alla salute che deve contemperare la libera circolazione dei servizi e le norme in materia di concorrenza, ha previsto la sospensione di tutti i procedimenti in materia di concentrazioni e aiuti di Stato (fatti salvi quelli necessari per l’emergenza Covid-19). In ragione di ciò – ha ricordato Assiterminal – sono stati persino sospesi i parametri di cui al Patto di Stabilità».
Assiterminal, riservandosi di ricorrere tanto all’autorità giurisdizionale competente quanto alla Commissione Europea, ha pertanto invitato l’Autorità di regolazione dei trasporti ad «adottare le misure necessarie per quantomeno adeguarsi al decreto-legge 23/2020» e a sospendere i procedimenti annunciati dall’ART.

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