L’associazione esorta a tralasciare posizioni attendiste dannose per l’intero sistema portuale italiano

L’Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (ANCIP) ha accolto con favore l’annuncio dell’Autorità Portuale di Bilbao di aver deliberato di impugnare la decisione dell’Unione Europea che dichiara le agevolazioni fiscali ricevute dal porto spagnolo contrarie alle norme del Trattato sul Funzionamento dell’UE, considerandole a tutti gli effetti un aiuto di Stato non compatibile con il mercato interno europeo.
Ricordando che una decisione analoga riguarda la tassazione dei porti in Italia, l’ANCIP ha ricordato di aver sempre sostenuto l’erronea valutazione della Direzione Generale per la Concorrenza «che – ha spiegato l’associazione – vorrebbe genericamente equiparare le nostre Autorità di Sistema Portuale a delle imprese e, quindi, pretendere dalle stesse il pagamento dell’imposta sul reddito delle società (IRES) e che l’attuale “esenzione” consisterebbe in un vantaggio selettivo goduto dagli stessi enti nei confronti di non meglio specificati soggetti. Lo abbiamo ribadito con forza – ha ricordato inoltre l’ANCIP in una nota a firma del presidente Luca Grilli – sia con una nostra delegazione a Bruxelles lo scorso 19 novembre sia con una lunga e dettagliata nota inviata il 14 febbraio c.a. alla Commissione stessa, che le AdSP sono enti pubblici non economici per i quali non è neppure ipotizzabile il passaggio sotto controllo privato, al pari delle Regioni e di ogni ente locale, e a cui è precluso ex lege lo svolgimento di ogni attività economica inclusa la prestazione di servizi portuali e che l’esenzione al pagamento dell’IRES viene applicata a tutte le amministrazioni pubbliche tra cui appunto gli enti pubblici non economici di rilevanza nazionale».
«Con questo – ha proseguito l’Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali – non vogliamo certo disquisire nel merito della contesa, bensì fare un appello al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, alla commissione di esperti da lei nominata e ad Assoporti affinché venga adottato ogni provvedimento ed intrapresa ogni azione utile, anche dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, affinché il nostro sistema portuale pubblico venga tutelato e certamente non stravolto da decisione totalmente errate sia a livello formale che sostanziale. Purtroppo – ha lamentato l’ANCIP – ad oggi abbiamo assistito ad un diffuso immobilismo che ha causato delle importanti occasioni mancate atte a far valere la nostra giusta ragione. Con l’Europa bisogna interloquire con forza e soprattutto con costanza, e non certo assumere un atteggiamento attendista nei confronti delle decisioni della Commissione EU, come suggerisce anche oggi qualche esponente di Assoporti».
«Oggi come Stato italiano, soprattutto in questo contesto pandemico, grave ed esiziale – ha concluso l’associazione – abbiamo un’occasione unica per far cambiare idea alla Commissione EU, visto e considerato che la stessa sta ripensando molte delle sue politiche, anche rispetto gli aiuti di Stato. Confidiamo quindi che questo nostro appello non cada nel vuoto e che il ministro si attivi subito tralasciando posizioni attendiste che all’evidenza risultano quanto mai dannose per l’intero sistema portuale italiano».

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