Lo evidenzia un’analisi della statunitense HawkEye 360 basata sulle rilevazioni satellitari dei segnali radar
Nel giro di circa una settimana, a partire dal 10 e 11 di marzo quando il governo italiano ha adottato e posto in vigore le misure più rigorose per il contenimento della pandemia di Covid-19 che hanno ridotto fortemente la mobilità di persone e merci, il traffico marittimo nei porti e lungo le coste italiane si è dimezzato. Lo ha reso noto la statunitense HawkEye 360 sulla base di proprie rilevazioni satellitari di segnali radar nautici in banda X che, secondo l’azienda americana, costituiscono il metodo migliore per valutare l’impatto della pandemia di coronavirus sull’attività marittima italiana, sistema che è stato utilizzato da HawkEye 360 per identificare i punti radar di imbarcazioni in navigazione entro 50 chilometri dalla costa italiana.
L’azienda statunitense ha spiegato di aver confrontato i dati rilevati per undici giorni all’inizio di marzo, prima del lockdown in tutta la nazione, con quelli rilevati negli undici giorni a cavallo della metà di marzo, quando il blocco era pienamente in vigore. HawkEye 360 ha evidenziato come il confronto abbia mostrato che l’attività marittima incentrata su destinazioni turistiche popolari come Venezia e Firenze sia quasi cessata così come un significativo calo sia stato registrato dall’attività marittima attorno a porti mercantili come Genova e Gioia Tauro. In totale, secondo HawkEye 360, la riduzione dell’attività marittima è risultata pari al -51%.
Inoltre HawkEye 360 ha evidenziato anche il particolare rilevante aumento del traffico marittimo in coincidenza con l’inizio del lockdown, potenzialmente indicativo, secondo l’azienda, di persone che hanno deciso di lasciare il paese per destinazioni turistiche più sicure.

 

Articolo realizzato da InforMare S.r.l. – Riproduzione riservata