Laghezza (Confetra Liguria): causato un danno permanente per il sistema logistico ligure e italiano. Anche la Venezia Port Community protesta

Oggi a Genova si terrà la manifestazione di protesta contro l’isolamento della Liguria causato dalla congestione della rete autostradale determinata dall’apertura di diversi cantieri che è stata promossa dal Comitato Salviamo Genova e la Liguria costituito dalle associazioni di categoria dei settori della produzione, dei servizi e del commercio di Genova e della Liguria, una manifestazione che si sarebbe dovuta tenere mercoledì a Roma ma che non è stata autorizzata nella capitale.

In vista della manifestazione, il presidente di Confetra Liguria, Alessandro Laghezza, ha rilevato che, paradossalmente, il collasso del sistema logistico ligure ha posto in evidenza un solo un aspetto drammaticamente positivo: «forse, per la prima volta in modo conscio e consapevole – ha spiegato – il tessuto produttivo del nord ovest d’Italia ha assunto consapevolezza dell’importanza dei porti liguri e del ruolo che svolgono sui flussi di merce da e per le industrie italiane».

Per Laghezza, la manifestazione che si svolgerà a Genova domani assume inoltre un significato del tutto particolare, derivante da un sistema che va in default non solo per inefficienze del concessionario delle tratte autostradali, ma – ha sottolineato – anche e soprattutto per precise responsabilità politiche che trovano sintesi «nel goffo tentativo di mettere a posto le cose accelerando in modo paradossale e grottesco le verifiche di sicurezza a viadotti e gallerie e paralizzando il traffico autostradale».

«I danni – ha osservato il presidente di Confetra Liguria – sono incalcolabili: nel breve si tratta di un tracollo operativo ma ciò che ci preoccupa di più è il futuro: la perdita di immagine e quindi di affidabilità potrebbe incrementare ulteriormente la quota di merci e prodotti che optano per la strada del nord, ovvero per i porti nordeuropei, generando un danno permanente per il sistema logistico ligure e italiano nel suo complesso, oltre che una perdita secca di entrate per l’erario».

Alla vigilia della manifestazione, il Comitato Salviamo Genova e la Liguria ha presentato un primo salatissimo conto provocato dalla congestione delle autostrade, che include perdite di fatturato del 75% nel settore florovivaistico, del 50% per esercizi di vicinato e mercati rionali, del 25% in quello della grande distribuzione. Il Comitato ha evidenziato che anche la presenza di turisti è precipitata del 65% per l’Acquario di Genova, musei e siti di interesse, del 50% per hotel e ristoranti, del 30% per i bagni marini, del 35% nei porti turistici. La contrazione per il settore agricolo è del 15%, mentre gli agriturismi registrano perdite del 30% così come le attività agricole legate alla ristorazione e alla vendita all’ingrosso. Infine nel trasporto e nella logistica i costi sono aumentati del 50%.

Denunciando «danni complessivi per oltre un miliardo al mese ed oltre 40mila lavoratori in cassa integrazione in tutta la regione», il Comitato ha anticipato quali saranno i «pochi ma fondamentali temi» su cui sono attese risposte e le garanzie del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli: «ottenere un provvedimento della massima urgenza di risarcimento dei danni, necessario per difendere la continuità economica ed occupazionale del nostro territorio; ottenere un provvedimento di legge della massima urgenza che disciplini in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale le attività di ispezione ai fini della sicurezza sulla rete stradale ed autostradale; definizione di un programma dei lavori, articolato nel tempo, che contemperi efficacemente le necessarie attività di ispezione e manutenzione sulla rete autostradale ligure con la necessaria utilizzazione continuativa del sistema infrastrutturale, senza più penalizzare l’intera economia regionale; ottenere un provvedimento che riconosca la mancanza di continuità territoriale finalizzata all’ottenimento di aiuti di Stato».

Domani la manifestazione sarà avviata alle ore 11.00 con il corteo “lumaca” di Tir da San Benigno che arriverà alle 12.30 in cima a via XX Settembre, con appuntamento direttamente in Piazza Fontane Marose alle ore 12.00 per i manifestanti a piedi.

Alla denuncia dell’isolamento della portualità ligure si associa anche la Venezia Port Community, che rappresenta il mondo imprenditoriale e associativo portuale e marittimo della città, che ricorda i problemi irrisolti che affossano la competitività del porto lagunare. «Non ci erano riusciti i Saraceni ad annientare le due Repubbliche Marinare, la Superba, ovvero Genova e la Serenissima di Venezia – ha sottolineato Alessandro Santi, presidente degli agenti marittimi veneziani e coordinatore della Venezia Port Community – ci sta riuscendo oggi Roma».

«Genova e Venezia – ha rilevato Santi -vivono in parallelo ore drammatiche. Da un lato, lo scalo ligure e più in generale la portualità e il sistema logistico della Liguria, sono annientati dalla concentrazione delle verifiche di sicurezza a tutto il nodo autostradale genovese con cantieri che stanno paralizzando da settimane la viabilità e provocando flessioni di traffico portuale superiori al 30%; dall’altro Venezia sta subendo l’inesorabile interramento dei suoi canali di accesso al porto, per i quali si attende da anni una manutenzione anche nel febbraio scorso ri-promessa dal ministro De Micheli».

Secondo la Venezia Port Community esiste una sola differenza rispetto a un processo di annientamento del sistema portuale e logistico: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato l’intenzione di incontrare i rappresentanti delle categorie imprenditoriali che domani scenderanno in piazza. «A Venezia – ha denunciato la Venezia Port Community – non è accaduto neppure questo e alla protesta nei canali ha fatto seguito una promessa non mantenuta e poi mesi di colpevole silenzio. Evidentemente la prossima volta le imbarcazioni e i manifestanti che scenderanno nei canali della Serenissima saranno molti di più».

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