L’associazione sottolinea che i vettori marittimi non restituiscono vantaggi agli utenti del mercato come previsto dal regolamento di esenzione per categoria

L’European Shippers’ Council (ESC) ha informalmente invitato le autorità europee ha dare un’occhiata a quanto stanno facendo le compagnie di navigazione containerizzate.

Secondo l’associazione che rappresenta i caricatori europei, infatti, l’UE dovrebbe essere preoccupata in quanto questi vettori marittimi – accusa l’ESC – non restituirebbero vantaggi agli utenti del mercato come previsto dal regolamento di esenzione per categoria per i consorzi di trasporto marittimo di linea.

Per l’European Shippers’ Council, in particolare nell’attuale situazione resa difficile dagli effetti della pandemia di Covid-19, le compagnie di navigazione offrirebbero servizi di bassa qualità non configurati a beneficio dei clienti, aumenterebbero i noli a fronte di servizi scadenti o di servizi non realizzati, concentrerebbero i servizi marittimi su determinate rotte abbandonandone altre, ridurrebbero gli scali portuali e le densità dei traffici e lascerebbero merci ferme nei porti per periodi più lunghi del previsto. Inoltre l’ESC denuncia che le compagnie dei consorzi containerizzati non rispetterebbero gli obblighi previsti nei contratti a lungo termine, bloccherebbero la consegna dei container a danno dei caricatori, aggraverebbero il problema della mancanza dei contenitori e continuerebbero ad adottare la pratica delle blank sailing.

La conclusiva denuncia dell’ESC è pesante: le compagnie di navigazione starebbero approfittando di questa situazione per realizzare profitti enormi, a loro esclusivo vantaggio.

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