Coinvolge circa 65mila lavoratori del trasporto marittimo, tra personale navigante ed amministrativo

Le associazioni armatoriali Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno sottoscritto con i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti l’accordo per il rinnovo di tutte le sezioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore marittimo, valido fino al 31 dicembre 2023.

Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato che si è giunti all’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale unico dell’industria armatoriale che coinvolge circa 65mila lavoratori del trasporto marittimo, tra personale navigante ed amministrativo, a tre anni dalla scadenza del 31 dicembre 2017 e dopo una lunga e complicata trattativa.

I segretari generali di Filt Cgil, Stefano Malorgio, di Fit Cisl, Salvatore Pellecchia, e di Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, hanno spiegato che «dal punto di vista economico è previsto per tutto il personale un aumento complessivo pari al 6%, calcolato sul minimo tabellare della scala parametrale. La copertura del periodo di vacanza contrattuale è pari a 750 euro totali al parametro 141 per il personale navigante e al 5° livello del sistema di classificazione del personale di terra e amministrativo. L’una tantum sarà erogata in tre tranches».

Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi si sono dichiarati soddisfatti «per l’attestamento finale di questo rinnovo, raggiunto in una fase molto delicata per il nostro Paese e in un contesto socio-economico mondiale ricco di incertezze a seguito dell’emergenza sanitaria. Questo contratto – hanno sottolineato – rappresenta per tutti i lavoratori del settore marittimo uno strumento regolatorio rinnovato che realizza il Ccnl unico dell’industria armatoriale. Come previsto dagli accordi interconfederali – hanno ricordato infine i tre dirigenti sindacali nazionali – l’ipotesi di accordo sarà sottoposta alla validazione da parte dei lavoratori».

Le rappresentanze della parte datoriale hanno rilevato che «si tratta di un contratto che, sul piano salariale, coniuga le attese dei lavoratori del settore – interessati alla determinazione di incrementi tali da far recuperare ai salari un adeguato potere d’acquisto – e lo stato di difficoltà delle imprese armatoriali, gravemente colpite dalla pandemia ma fiduciose in una ripresa a medio termine».

«Sul piano normativo – hanno precisato Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori – le parti hanno proseguito il percorso di sfoltimento e semplificazione di un articolato che nel tempo si era appesantito per sedimentazione di contrattazioni successive. È stato, tuttavia, mantenuto un canale negoziale per dirimere i temi che le condizioni generali non hanno permesso di risolvere in questa tornata contrattuale».

Il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, ha osservato come il rinnovo del contratto, nelle attuali condizioni di gravissima difficoltà per la massima parte delle imprese armatoriali, rappresenti una sfida per tutto un settore che decide di investire sul proprio futuro nella convinzione di essere un segmento strategico dello sviluppo del Paese. Si è trattato – ha specificato – di «una trattativa lunga e complessa, non priva di asperità, ma sempre svolta con grande rispetto delle posizioni di ciascuna parte.

La delegazione armatoriale e in particolare Angelo D’Amato, presidente della Commissione Relazioni Industriali e Risorse Umane di Confitarma, ha saputo gestire con straordinario equilibrio momenti molto difficili e di grande tensione. L’Avviso comune condiviso con le organizzazioni sindacali, contenente alcune importanti proposte per il governo – ha sottolineato Mattioli – è la dimostrazione di relazioni industriali mature e responsabili. Se tali proposte verranno prese in considerazione, potranno dare nuovo e ulteriore slancio all’occupazione marittima italiana».

Esprimendo vivo compiacimento per il risultato raggiunto che testimonia lo spirito costruttivo che da sempre caratterizza i rapporti con le organizzazioni sindacali, il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha precisato che sono stati attraversati «anche momenti di forte tensione dovuti a un periodo di crisi senza precedenti sul piano economico, ma più complessivamente sul piano sociale, e – ha specificato – siamo riusciti a superarli grazie al forte senso di responsabilità delle parti.

L’aspetto economico, però – ha puntualizzato Messina – non è l’unico segnale di svolta di questa intesa tra imprese e organizzazioni sindacali: per la prima volta, infatti, il settore del lavoro marittimo sarà regolato da un unico contratto, a conferma di un’unità sostanziale del mondo armatoriale di fronte alle sfide fondamentali per il settore marittimo e per l’economia nazionale».

Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno precisato che il nuovo testo contrattuale sarà applicato anche al personale navigante e amministrativo delle società, ora associate ad Assarmatori, che finora sono state destinatarie della contrattazione collettiva stipulata da Fedarlinea, associazione che in passato rappresentava l’armamento pubblico.

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