Secondo la National Retail Federation, tuttavia, il 2021 sarà un anno record

L’attenuazione della forte crescita delle importazioni containerizzate attraverso i porti statunitensi che si è già registrata a luglio, mese nel quale ad esempio gli sbarchi di container pieni nei primari porti container di Los Angeles e Long Beach erano solo lievemente aumentati rispettivamente del +2,9% e +1,6% sul luglio 2020 dopo il quasi ininterrotto rialzo a due cifre percentuali negli undici mesi precedenti, proseguirà negli ultimi mesi del 2021 che saranno caratterizzati da incrementi non rilevanti del traffico containerizzato intervallati da flessioni.
Lo prevede la National Retail Federation (NRF), la federazione delle aziende americane del commercio al dettaglio, che nell’ultimo rapporto mensile “Global Port Tracker”, pubblicato oggi, stima che se nello scorso mese di agosto i porti statunitensi hanno movimentato un traffico dei container pari a 2,27 milioni di teu, con un aumento anno su anno del +7,8%, tale progressione a settembre si attenuerà scendendo a +5,1% per un totale di 2,21 milioni di teu movimentati dagli scali nazionali e si ridurrà ancora nei mesi successivi, con 2,19 milioni di teu ad ottobre quando si prevede verrà registrato il primo calo anno su anno (-1,3%) da luglio 2020, per proseguire con 2,13 milioni di teu a novembre (+1,4%) e 2,07 milioni di teu a dicembre (-1,8%). Per gennaio 2022 è atteso un traffico di 2,15 milioni di teu, in aumento del +4,5%.
«La crescita anno su anno – ha spiegato Jonathan Gold, vice presidente della NRF per la Supply chain e le politiche doganali – non è così drammatica come in precedenza perché ora ci stiamo confrontando con mesi in cui la maggior parte dei negozi che lo scorso anno erano chiusi a causa della pandemia aveva riaperto e i rivenditori stavano nuovamente provvedendo alle scorte». Gold ha specificato che tale evoluzione era prevista, «ma – ha aggiunto – stiamo assistendo a problemi che vanno dalla chiusura di porti in Asia alle file di navi in attesa di attraccare nei porti degli Stati Uniti. Ciò – ha osservato – sta creando continue sfide perché i rivenditori lavorano per accumulare scorte sufficienti per soddisfare la domanda».
Secondo la National Retail Federation, comunque, il 2021 sarà un anno record per il traffico containerizzato movimentato dai porti statunitensi: nel primo semestre il totale è stato di 12,8 milioni di teu, in crescita del +35,6% sulla prima metà dello scorso anno, e la federazione ritiene che si sia sulla buona strada per registrare nell’intero 2021 un traffico di 25,9 milioni di teu, volume che rappresenterà un incremento del +17,6% sul 2020 e il nuovo record storico annuale superando il precedente picco stabilito nel 2020 con 22 milioni di teu (anno – ha sottolineato la NRF – quando, nonostante la pandemia, le importazioni containerizzate erano comunque aumentate del +1,9% rispetto al 2019).

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10 Settembre 2021