È stata trainata dallo sviluppo dei servizi mentre il commercio di merci ha registrato una decelerazione
Nel terzo trimestre di quest’anno è proseguita la ripresa degli scambi commerciali internazionali delle nazioni del G20, crescita che tuttavia è stata trainata dallo sviluppo dei servizi mentre il commercio di merci ha registrato un rallentamento. Lo ha reso noto oggi l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) specificando che nell’ultimo trimestre luglio-settembre l’aumento dei traffici di merci del G20 in termini di valore ha segnato una netta decelerazione nonostante sebbene i livelli rimangano ai massimi storici, riflettendo in parte gli elevati prezzi delle materie prime. L’OCSE ha precisato che, invece, gli aumenti dei costi di spedizione e la ripresa dei viaggi hanno stimolato una crescita più rapida degli scambi di servizi, con le esportazioni che si sono avvicinate ai livelli del 2019.
In particolare, nel terzo trimestre del 2021 le esportazioni e le importazioni di merci del G20, misurate in dollari correnti destagionalizzati, sono aumentate rispettivamente del +0,9% e del +0,4% rispetto al trimestre precedente e ciò rappresenta un marcato rallentamento rispetto alla prima metà dell’anno quando l’aumento dei prezzi delle materie prime aveva accresciuto il valore delle merci scambiate. L’OCSE ha spiegato che nel terzo trimestre di quest’anno la sostenuta domanda di elettronica e gli alti prezzi dell’energia hanno continuato a svolgere un ruolo, mentre le catene di approvvigionamento di semiconduttori eccessivamente tese hanno pesato sul commercio di veicoli e componenti.
Inoltre, nel terzo trimestre di quest’anno la crescita delle esportazioni e delle importazioni di servizi per il G20, sempre misurata in dollari destagionalizzati, è stimata intorno al +5,1% e al +5,8% rispetto al trimestre precedente. Le stime preliminari si confrontano con tassi più contenuti del +3,1% e del +4,8% registrati nel secondo trimestre del 2021 per export e import. L’OCSE ha rilevato che, con i costi di spedizione che hanno raggiunto il picco verso la fine del trimestre, nel periodo luglio-settembre il valore del commercio dei servizi di trasporto è continuato a salire, mentre un temporaneo miglioramento della situazione sanitaria correlata alla pandemia di Covid-19 ha dato impulso ai viaggi, in particolare in Europa.Relativamente all’Europa, nel terzo trimestre il commercio di merci è diminuito rispetto al trimestre precedente. Le esportazioni si sono contratte del -0,5% nell’Unione Europea, con un calo delle spedizioni di macchinari e veicoli che ha colpito in particolare Germania (-1,9%) e Italia (-1,5%). In controtendenza, le esportazioni francesi hanno registrato un lieve aumento (+1,0%). Ad eccezione della Germania (-2,2%), le importazioni di beni sono aumentate moderatamente in tutta la regione (+0,4% per l’UE nel suo insieme, +2,0% per l’Italia e +1,7% per la Francia). Dopo l’espansione a due cifre nel secondo trimestre, le esportazioni sono diminuite del -4,5% nel Regno Unito, riflettendo in parte le minori spedizioni di prodotti farmaceutici rispetto al secondo trimestre.
Sempre in Europa, nel terzo trimestre il commercio di servizi è stato stimolato da una solida ripresa dei viaggi dato che il miglioramento della situazione sanitaria ha favorito una maggiore mobilità all’interno della regione. Le entrate generate dai viaggi sono aumentate del +53,4% in Francia, rappresentando la maggior parte dell’aumento totale delle esportazioni (+6,4%). In Germania anche le esportazioni di servizi hanno registrato una forte ripresa (+1,5%), con le importazioni in aumento del +17,8% a causa dell’aumento vertiginoso degli acquisti di viaggi (+160,5%). Sempre trainate dai viaggi, le esportazioni turche sono aumentate del +8,0%, mentre i trasporti e i servizi alle imprese hanno contribuito all’impennata delle importazioni (+20,1%). Nel Regno Unito, i servizi finanziari spiegano la maggior parte dell’aumento delle esportazioni totali (+1,5%), mentre le importazioni sono diminuite del -1,9%.