Nel 2021 il traffico dello scalo da e per l’Ucraina è stato di tre milioni di tonnellate (l’11% del traffico totale del porto) e quello da e per la Russia di 775mila tonnellate (il 3% del traffico complessivo)

È proseguita anche a gennaio 2022 la crescita a due cifre del traffico delle merci movimentato dal porto di Ravenna in atto ormai consecutivamente da undici mesi. Lo scorso mese, infatti, lo scalo portuale ha movimentato complessivamente 2,19 milioni di tonnellate di merci, volume che rappresenta un aumento del +14,2% sul gennaio 2021, quando l’impatto della pandemia di Covid-19 sui traffici marittimi era assai accentuato, nonché rialzi del +18,9% sul gennaio 2020, quando ancora gli effetti della crisi sanitaria erano pressoché assenti, e del +14,9% sul gennaio 2019, quando l’emergenza sanitaria non era neppure prevedibile.
A gennaio 2022 a mostrare ancora una ripresa stentata è stato il segmento delle merci varie: il traffico containerizzato è ammontato a 164mila tonnellate, con un calo del -3,2% sul gennaio 2021 (-5,7% in termini di container da 20′ movimentati), un incremento del +1,5% sul gennaio 2020 e una flessione del -12,4% sul gennaio 2019; il traffico dei rotabili ha segnato una modesta progressione del +3,0% essendo risultato pari a 115mila tonnellate, volume che risulta in diminuzione del -2,9% e -11,2% rispettivamente sul primo mese del 2020 e del 2019.
In deciso aumento, invece, le merci secche con un totale di 1,55 milioni di tonnellate, con aumenti rispettivamente del +22,2%, + 28,9% e +20,4% sui mesi di gennaio del 2021, 2020 e 2019. In questo segmento merceologico i prodotti metallurgici si sono attestati a 583mila tonnellate (rispettivamente +22,2%, +11,1% e +17,2%), i minerali grezzi, manufatti e materiali da costruzione a 388mila tonnellate (+9,6%, +11,1% e +11,0%), i prodotti agricoli a 237mila tonnellate (+1.877,0%, +373,8% e +48,7%), le derrate alimentari a 181mila tonnellate (-0,5%, +18,3% e +40,5%), i concimi a 130mila tonnellate (-21,5%, +11,9% e +7,1%) e i combustibili e minerali solidi a 27mila tonnellate (-52,3%, -8,5% e +46,4%).
Lo scorso mese le rinfuse liquide sono calate del -2,2% scendendo a 355mila tonnellate, volume che risulta tuttavia in crescita del +0,2% sul gennaio 2020 e del +20,0% sul gennaio 2019. I soli prodotti petroliferi hanno totalizzato 174mila tonnellate (-12,8%, -4,6% e -2,6%), le derrate alimentari 101mila tonnellate (-6,6%, -19,6% e +61,7%) e i prodotti chimici 75mila tonnellate (+50,6%, +64,6% e +37,8%).
Tra le varie tipologie di merci movimentate lo scorso mese dal porto ravennate, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale ha reso noto che, nell’ambito del traffico dei cereali, oltre 125mila tonnellate erano rappresentate da mais proveniente dai porti ucraini di Odessa e Nikolayev.
Riferendosi all’escalation dell’evento bellico tra Russia e Ucraina e ricordando che per l’Italia e per il porto di Ravenna entrambi i Paesi sono importanti partner commerciali, l’ente portuale ha specificato che nel 2021 il traffico del porto di Ravenna con i paesi del Mar Nero ha raggiunto i 4,3 milioni di tonnellate (il 16% del traffico complessivo del porto), di cui tre milioni di tonnellate (circa l’11% del traffico complessivo del porto) con l’Ucraina e 775mila tonnellate (circa il 3% del traffico complessivo) con la Russia. Più in generale, lo scorso anno il traffico del porto ravennate da/per i Paesi del Mar Nero ha coinvolto due milioni di tonnellate di materie prime per le ceramiche del Distretto di Sassuolo, 1,3 milioni di tonnellate di prodotti agroalimentari (cereali, oli vegetali, derrate alimentari e mangimi), circa 250mila tonnellate di concimi e circa 140mila tonnellate di combustibili minerali. Nel 2021 il numero di toccate delle navi da/per il Mar Nero è stato pari a 446 (il 16,5% delle toccate totali nel porto di Ravenna), di cui 200 navi riguardano i traffici con l’Ucraina e 162 navi quelli con la Russia.
Infine l’AdSP, sulla base delle prime stime per il mese di febbraio, ha anticipato che la movimentazione complessiva nel porto di Ravenna nei primi due mesi del 2022 dovrebbe superare i 4,4 milioni di tonnellate, in crescita di circa il +19% rispetto allo stesso periodo del 2021 e di oltre il +13,5% rispetto ai primi due mesi del 2019.

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3 marzo 2022