Nel 2024 i porti italiani hanno movimentato complessivamente 480,7 milioni di tonnellate di merci, con un lieve incremento del +1,3% sull’anno precedente che è stato trainato dal rialzo del +5,6% del traffico containerizzato. Quest’ultimo è ammontato a 121,8 milioni di tonnellate ed è stato realizzato con una movimentazione di contenitori pari a 11.733.609 teu, con una crescita del +3,9% sul 2023 che è stata prodotta dal sostenuto aumento del +14,9% del traffico di transhipment attestatosi a 5.002.358 teu, mentre i container in import-export sono diminuiti del -3,1% scendendo a 6.731.251 teu. Nel settore delle merci varie, inoltre, i rotabili sono aumentati del +0,8% avendo totalizzato 122,4 milioni di tonnellate, mentre le merci convenzionali, con 17,8 milioni di tonnellate, hanno registrato una flessione del -4,0%. Nel comparto delle rinfuse, i carichi liquidi sono stati pari a 164,8 milioni di tonnellate (+1,5%) e quelli solidi a 48,9 milioni di tonnellate (-5,8%).

I dati resi noti oggi dall’Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) evidenziano che, tra i differenti sistemi portuali gestiti dalle Autorità di Sistema Portuale italiane, nel 2024 a segnare il maggior incremento di traffico sono stati i porti di Venezia e Chioggia gestiti dall’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale che hanno movimentato 24,9 milioni di tonnellate di carichi, con un incremento del +8,3% sul 2023. A seguire i porti dell’AdSP della Sicilia Occidentale con 11,6 milioni di tonnellate (+7,6%), gli scali portuali dell’AdSP dell’Adriatico Orientale con 63,1 milioni di tonnellate (+6,2%), quelli dell’AdSP del Tirreno Meridionale e Ionio con 46,0 milioni di tonnellate (+5,8%), i porti dell’AdSP della Sicilia Orientale con 32,8 milioni di tonnellate (+4,3%), quelli dell’AdSP del Tirreno Centrale con 31,9 milioni di tonnellate (+2,5%), i porti dell’AdSP del Tirreno Settentrionale con 39,2 milioni di tonnellate (+1,7%), i porti dell’AdSP della Sardegna con 41,6 milioni di tonnellate (+1,7%), gli scali portuali dell’AdSP della Liguria Occidentale con 63,8 milioni di tonnellate (+1,2%), i porti dell’AdSP dell’Adriatico Centrale con 11,3 milioni di tonnellate (+0,4%) e quelli dell’AdSP dell’Adriatico Centro-Settentrionale con 25,5 milioni di tonnellate (+0,2%).

Lo scorso anno il più accentuato calo di traffico è stato accusato dal porto di Taranto gestito dall’AdSP del Mar Ionio che ha movimentato 12,1 milioni di tonnellate (-17,1%) seguito dai porti dell’AdSP del Tirreno Centro-Settentrionale con 13,1 milioni di tonnellate (-6,5%), da quelli dell’AdSP dell’Adriatico Meridionale con 17,1 milioni di tonnellate (-7,7%), dai porti dell’AdSP della Liguria Orientale con 17,1 milioni di tonnellate (-1,4%) e dai porti dell’AdSP dello Stretto con 31,2 milioni di tonnellate (-0,3%).

Nel 2024 il traffico dei passeggeri dei traghetti ha registrato un aumento del +3,4% essendo stato di 19,3 milioni di persone ed una crescita è stata segnata anche dal traffico crocieristico con 13,8 milioni di passeggeri (+3,7%).

«Le statistiche dei traffici, relative al consuntivo 2024 – ha commentato il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri – confermano l’ottima tenuta del nostro sistema portuale. Per i traffici commerciali, direi che è trascorso un anno davvero complicato dal punto di vista geopolitico che ha avuto indubbi riflessi sull’economia e sulle rotte marittime. I nostri scali hanno dovuto riorganizzarsi di continuo per bilanciare le continue disruption che si sono verificate, dovute per lo più a ritardi e a allungamento dei tempi di percorrenza. Attualmente, ci troviamo di fronte a un 2025 che presenta alcune preoccupazioni: il canale di Suez non accenna a riprendere il passo e l’annuncio di una guerra dei dazi sono fenomeni che non fanno bene al nostro sistema produttivo e logistico, il quale si trova di fronte a nuove sfide da superare, che avranno nella velocità di risposta l’elemento determinante per rimanere competitivi. Da sottolineare – ha aggiunto Giampieri – che i dati sui passeggeri sono del tutto positivi e fungono da barometro per l’ottimo andamento del settore del turismo del Paese. Investimenti in infrastrutture, digitalizzazione e riforme volte alla semplificazione rimangono gli imperativi su cui lavorare con grande decisione».

 
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03/04/2025