In vista di un 2025 che si profila difficile per i porti italiani, Assiterminal ha presentato oggi a Genova, in occasione del brindisi natalizio dell’associazione, un proprio position paper, che è stato già condiviso con il governo, con cui l’Associazione Italiana Port&Terminal Operators ha illustrato le sue proposte per garantire competitività e sostenibilità al sistema portuale italiano. Un sistema che, secondo l’associazione, sarà messo a prova il prossimo anno in quanto – ha spiegato Assiterminal – «gli scenari geopolitici e economici, anche a detta degli analisti, non ci forniscono dati incoraggianti sul trasporto merci nei porti italiani per il 2025. Immaginiamo quindi – ha specificato l’associazione – una tendenza analoga a quella di quest’anno per tutto il comparto merci, che ricordiamo si discosta ben poco dal 2023 soprattutto se teniamo conto dell’aumento di volumi del transhipment rispetto ai porti/terminal gateway. Analoga incertezza – ha precisato l’associazione – verso le rinfuse alimentari, tranne forse quelle liquide, mentre l’automotive e i ro-ro offrono spunti di ottimismo e quindi di tassi costanti di crescita. Attendista anche il settore delle merci varie/general cargo che comunque conta di consolidare le quote di mercato acquisite. L’unico comparto di cui si ha contezza di crescita rilevante – ha rilevato Assiterminal – resta quello crocieristico che dovrebbe regalare nuovi record di passeggeri movimentati».

«Si parla molto di portualità, poco dei terminal, delle imprese portuali che la fanno vivere, che generano traffici e lavoro», ha osservato il presidente di Assiterminal, Tomaso Cognolato, in occasione della presentazione del position paper dell’associazione, che pubblichiamo di seguito. «Il sistema portuale – ha sottolineato – ha bisogno di una governance semplificata e centrale e di azioni condivise, non più rinviabili. Le nostre proposte rappresentano un piano per modernizzare i porti italiani e renderli più sostenibili, competitivi e allineati agli standard internazionali. Stiamo lavorando assiduamente anche con il sistema confederale per delineare una serie di proposte in questa direzione».

Il position paper di Assiterminal affronta quattro temi centrali: quelli del lavoro, della governance, della transizione energetica e della transizione digitale. Rispetto al primo, il documento sottolinea che il contratto collettivo nazionale di lavoro, che è stato recentemente rinnovato ( del 19 novembre 2024), è un modello di equilibrio tra esigenze imprenditoriali e diritti dei lavoratori, introducendo strumenti di welfare e migliorando le condizioni sanitarie e previdenziali. Per la governance del sistema portuale italiano, Assiterminal ritiene che sia necessario un approccio centralizzato per valorizzare gli investimenti e garantire un’efficienza che sia competitiva a livello internazionale. Sul fronte della transizione energetica, l’associazione chiede l’incentivazione dell’autoproduzione di energia rinnovabile, l’elettrificazione delle banchine e l’adozione di carburanti alternativi attraverso strumenti premianti nei regimi concessori, ma anche investimenti in infrastrutture di stoccaggio e in processi di fornitura di carburanti alternativi. Per la transizione digitale, secondo Assiterminal l’obiettivo è quello di uniformare la raccolta e gestione dei dati tra imprese, enti e terminal per favorire una maggiore trasparenza e consentire una pianificazione più efficiente degli investimenti.

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11/12/2024