L’industria europea dei trasporti marittimi sta facendo progressi verso una maggiore sostenibilità ma, per raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali dell’Unione Europea volti a ridurre gli sprechi di energia, l’inquinamento e le emissioni di gas serra e a proteggere la biodiversità, nei prossimi anni dovrà intensificare gli sforzi. Lo evidenzia la seconda edizione della relazione sull’impatto ambientale del trasporto marittimo europeo pubblicata oggi dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA).
Il rapporto evidenzia come il trasporto marittimo rivesta un ruolo cruciale nel sostenere il commercio, la crescita economica, la connettività e l’accessibilità, contribuendo allo stesso tempo alla sicurezza energetica e alla creazione di posti di lavoro, ma sottolinea inoltre che l’aumento della domanda di trasporto marittimo comporta ulteriori impatti ambientali a livello di ecosistemi marini e di atmosfera. In particolare, il documento spiega che l’intero settore, incluse la pesca e le attività portuali, rappresenta il 3-4% delle emissioni complessive di anidride carbonica dell’UE e che tra il 2018 e il 2023 le emissioni di gas metano di questa industria sono più che raddoppiate arrivando a rappresentare il 26% delle emissioni totali di metano del settore nel 2022. Inoltre, oltre alle emissioni di gas serra, persiste il problema della riduzione di inquinanti atmosferici come zolfo e ossidi di azoto.
Il trasporto marittimo continua ad avere anche un impatto sull’inquinamento delle acque, attraverso fuoriuscite di petrolio e scarichi di acque reflue delle navi, nonché sull’inquinamento acustico sottomarino. Se, secondo le stime, i rifiuti marini prodotti dalla pesca e dal trasporto marittimo si sono dimezzati nell’ultimo decennio, tuttavia – precisa il rapporto – resta difficile affrontare il problema in modo globale, e anche la perdita di container in mare, compresi quelli contenenti pellet di plastica, continua ad essere un’importante fonte di inquinamento marittimo.Dalla relazione emerge che l’uso di fonti di energia e carburanti alternativi da parte del trasporto marittimo è aumentato, pur partendo da una base ridotta, ma allo stato attuale sarà necessario aumentare significativamente la produzione di alcuni possibili carburanti alternativi per poter soddisfare la potenziale domanda. Occorrerà inoltre sviluppare orientamenti internazionali armonizzati e formare la gente di mare sulle nuove tecnologie di decarbonizzazione.
«C’è bisogno – ha evidenziato Maja Markovcic Kostelac, direttrice esecutiva dell’EMSA, commentando i contenuti del rapporto – di un’azione continua e di una maggiore innovazione per accelerare i progressi verso un trasporto marittimo più sostenibile in Europa, in tutte le sue operazioni, al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo preservando al tempo stesso la competitività del settore. La nostra relazione congiunta è stata concepita per fornire ai responsabili politici e ai cittadini una valutazione fattuale e basata su elementi concreti delle sfide attuali e future del percorso di decarbonizzazione del settore, nonché delle opportunità che la digitalizzazione e le tecnologie avanzate possono offrire per favorire la transizione verde del settore marittimo».
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05/02/2025


