Dal canto suo l'Itf, il sindacato internazionale dei trasporti, afferma in un comunicato che i danni dovuti al maremoto hanno interessato soprattutto lo Sri Lanka. Nell'isola, “i porti di Trincomalee e Galle sono stati danneggiati molto gravemente. Gli uffici sindacali in entrambi i porti sono stati completamente cancellati e sono segnalate perdite di vite umane e danni alle proprietà”. Meno critica la situazione in India, dove “i tre maggiori porti della costa meridionale, Chennai, Ennore e Tuticorin, hanno evitato perdite umane, patendo danni solo a banchine, attrezzature e gru”.
I lavoratori delle ferrovie indiane hanno offerto il salario di un giorno di lavoro in aiuti, mentre da Londra l'Itf si è attivata per raccogliere fondi che permetteranno di ricostituire l'attività sindacale nella regione, quando lo sforzo umanitario di base a favore delle popolazioni sarà concluso.
Uno studio della Standard Chartered Bank, citato dall'International Herald Tribune, afferma che la crescita del Pil sarà indebolita solo dell'1% in Tailandia, del 2% in Sri lanka e del 4% alle Maldive, mentre secondo il Wsj, il Pil di India e Indonesia resterà intatto. Alla grande perdita di vite umane non avrebbe quindi corrisposto la distruzione delle infrastrutture produttive.
Alberto Ghiara