Presso la presidenza del Consiglio dei ministri è stato firmato l'accordo per lo sviluppo del Porto di Taranto, che sblocca circa 190 milioni di investimenti. I lavori in programma, che includono tra l'altro una nuova diga, interventi sulle banchine e di riqualificazione ambientale, potrebbero essere conclusi in 24 mesi e mirano a tutelare il lavoro dei 500 dipendenti del porto e gli oltre mille dell'indotto. Tanti i soggetti coinvolti nella trattativa dal ministero per la Coesione territoriale a quelli dei Trasporti e dell'Ambiente dagli enti locali e regionali, Autorità portuale e Sogesid, ma anche Ferrovie dello stato e compagnie: Evergreen, Taranto Container Terminal (TCT), Luante Estate, GSI Logistic e Hutchison Port Taranto. L'accordo ha rievocato il rischio di chiusura del terminal, con la compagnia Evergreen che aveva deciso di trasferire anche le ultime linee oceaniche e feeder al porto del Pireo in assenza di interventi “in tempi brevissimi”. Ora invece Evergreen si è impegnata a far rientrare i volumi già trasferiti in Grecia. La TCT (Taranto container terminal) si è vincolata a movimentare container per non meno di 700 mila teu nel primo anno dal completamento dei lavori e di non meno di un milione di teu negli anni successivi.