Le autorità
pubbliche spendono ogni anno il 18% del PIL in beni, servizi e lavori. In
questo periodo di restrizioni di bilancio e di difficoltà economiche nella
maggior parte degli Stati membri, la politica degli appalti pubblici deve
assicurare più che mai un impiego ottimale di tali fondi, per sostenere la
crescita e la creazione di posti di lavoro e contribuire così alla
realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. La revisione delle
direttive relative agli appalti pubblici annunciata dalla Commissione fa parte
di un programma complessivo finalizzato a una profonda modernizzazione degli
appalti pubblici nell’Unione europea. In tale programma è compresa inoltre una
direttiva sulle concessioni che fino ad oggi sono state disciplinate soltanto
parzialmente a livello europeo e che presentano particolarità tali da
giustificare un testo separato, mantenendo la coerenza con la riforma generale.
La proposta di direttiva sulle concessioni contempla gli accordi di
partenariato tra un ente (nella maggior parte dei casi) pubblico e un’impresa
(spesso) privata, in cui quest’ultima assume il rischio di gestione relativo
alla manutenzione e allo sviluppo delle infrastrutture (tra cui i porti). La
proposta completa il regime europeo degli appalti pubblici: infatti, essa si
applicherà alle concessioni di servizi che erano rimaste le uniche ad oggi a
non essere oggetto di disposizioni di diritto derivato. La normativa proposta
ha come finalità quella di istituire un quadro giuridico chiaro che assicuri la
certezza del diritto necessaria alle autorità pubbliche nelle loro missioni.
Essa mira a garantire l’accesso effettivo al mercato delle concessioni a tutte
le imprese europee, comprese le piccole e medie imprese e potrebbero così
contribuire a incentivare lo sviluppo di partenariati pubblici-privati di cui
le concessioni costituiscono uno strumento privilegiato.  La Commissione
propone pertanto di subordinare le concessioni a una pubblicazione obbligatoria
nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Inoltre, propone di concretizzare gli
obblighi delle amministrazioni aggiudicatrici per quanto riguarda la scelta dei
criteri di selezione e di aggiudicazione, di imporre talune garanzie di base
che dovrebbero essere rispettate durante la procedura di aggiudicazione e di
estendere i benefici della direttiva sui ricorsi in materia di appalti pubblici
a qualsiasi soggetto interessato ad ottenere una concessione. Intende inoltre
apportare determinati chiarimenti riguardanti ad esempio il regime delle
modifiche di concessioni in corso di esecuzione. Le disposizioni previste non
creano oneri amministrativi eccessivi e si applicheranno soltanto alle
concessioni per un importo elevato dove risulta evidente l’interesse
transfrontaliero. Le proposte della Commissione sono trasmesse al Consiglio dei
Ministri e al Parlamento europeo per avviare l’iter legislativo per l’adozione
prevista entro la fine del 2012.