Il cargo ferroviario italiano sta male, molto male. Il traffico merci del paese è diminuito del 4% tra giugno 2009 e giugno 2010. Uno scivolone che potrebbe arrivare addirittura ad una perdita del 6% alla fine del 2010. Questo è il dato allarmante emerso nel convegno di Roma sulla liberalizzazione del trasporto ferroviario, organizzato da ASSTRA. “Una situazione critica che va contro gli interessi della nazione e degli operatori del settore” fanno sapere i vertici di ASSOFERR, associazione che raggruppa gli operatori ferroviari e intermodali, ASSTRA, associazione delle imprese che svolgono trasporti pubblici locali e trasporto ferroviario merci, e FERCARGO, associazione delle imprese ferroviarie merci. “Si tratta di una vera e propria decadenza che sta investendo il cargo ferroviario italiano. Mentre nel resto d’Europa si è reagito alla crisi economica con misure che hanno aumentato i traffici ferroviari merci, da noi è successo il contrario!”. “Una situazione insostenibile determinata da cause precise che possono essere rimosse – annunciano le tre Associazioni – Per questo abbiamo deciso di unire le forze e presentare al governo ed alle istituzioni delle proposte concrete per porre fine a questa inconcepibile emarginazione del trasporto ferroviario merci, un settore che è fondamentale per il sistema logistico, e rappresenta una leva essenziale per il rilancio economico e produttivo dell’Italia”. Nell’agenda che le Associazioni hanno preparato per raggiungere l’obiettivo spiccano alcune misure ritenute essenziali: “Per prima cosa, bisogna porre rimedio agli squilibri determinati dalla Direttiva del Presidente del Consiglio 7 luglio 2009 che ha individuato i punti di accesso alla rete senza una concertazione con il settore e quindi senza tenere conto delle reali esigenze degli operatori. Il compito da oggi in poi è garantire l’accesso equo all’infrastruttura, agli scali merci e ai raccordi, una garanzia che si attua solo con la piena indipendenza del gestore dell’infrastruttura nazionale, nel suo ruolo di concessionario pubblico della rete. Anche per questo, ma non solo, chiediamo che sia costituito con urgenza un tavolo di analisi e concertazione del settore, presso la Direzione Generale per il trasporto ferroviario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, cui intervengano le istituzioni, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, il gestore dell’infrastruttura nazionale e le associazioni di categoria” Tra i punti successivi del documento programmatico preparato da ASSOFERR, ASSTRA e FERCARGO, figurano anche altri temi essenziali, quali: “la ridefinizione dei servizi che il gestore dell’infrastruttura deve erogare agli operatori (officine, energia, manovra, ecc.); la ridefinizione del contratto di servizio per l’erogazione dei servizi universali merci secondo criteri di trasparenza e concorrenzialità; l’individuazione di specifiche misure di sostegno; la definizione di un chiaro quadro normativo di riferimento del settore; la definizione di un CCNL rispettoso delle specificità del settore merci e del mercato di riferimento”. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)