La rotta della Costa
Concordia “era stata impostata correttamente” alla partenza nel porto
di Civitavecchia; se la nave è uscita di rotta “la manovra non era
approvata, né autorizzata da Costa Crociere”, ma è stata effettuata
“dal comando nave”. Lo ha detto l'ad di Costa Crociere Pierluigi
Foschi, nel corso della conferenza stampa indetta nella sede della società
armatrice genovese, dove le bandiere sono a mezz'asta, per fare il punto sul
naufragio della Costa Concorda. “Siamo di fronte a una tragedia di
proporzioni importanti” ha affermato Foschi. “Le procedure che sono state
adottate non hanno rispettato le rigide disposizioni documentate e di
addestramento” ha sottolineato l'ad e presidente di Costa Crociere. A
quanto risulta a Costa Crociere, una nave Costa era transitata sottocosta
davanti all'isola del Giglio solo un'altra volta, il 9 agosto del 2011, per la
festa di San Lorenzo e in quell'occasione sia l'azienda, sia la capitaneria di
porto avevano approvato la rotta. Foschi ha aggiunto che Costa Crociere darà
assistenza legale al comandante Schettino. Ma l'azienda, ha proseguito,’ha il
dovere anche di tutelare i suoi 24 mila dipendenti. Non possiamo negare un
errore umano”.  “Per quanto riguarda il soccorso, testimonianze
interne indicherebbero che il comandante ha fatto quel che doveva” ha poi
affermato Foschi precisando di non avere elementi “per smentire”
quanto affermato dalla capitaneria di porto circa l'abbandono delle Concordia
da parte del comandante Francesco Schettino. “Tuttavia – ha sottolineato
Foschi – da testimonianze interne ci risulta che il comandante sia rimasto a
bordo molto a lungo. C'é un'inchiesta in corso”. Per quanto riguarda i
soccorsi sulla Concordia: “Tutti i membri dell'equipaggio si sono
comportati da eroi”, ha affermato Foschi, visibilmente commosso.
“Hanno agito in situazione notturna su una nave inclinata. L'inclinazione
non ha consentito di calare regolarmente le lance di salvataggio. Ma in quella
situazione sono state evacuate 4 mila persone in due ore. In quelle condizioni
non era facile”. Intanto è salito a sei il bilancio delle vittime
del naufragio, dopo che i sommozzatori hanno trovato un altro cadavere
all’interno della nave. Le persone che mancano all’appello sarebbero ancora 16,
secondo quanto dichiarato dal prefetto di Grosseto. Oggi dovrebbero iniziare le
operazioni per lo svuotamento dei serbatoi del bunker della nave, conferite
agli olandesi della Smit e al gruppo Neri di Livorno. I tecnici delle due
aziende sono al lavoro da sabato per esaminare i fondali e per valutare le vie
migliori per poter raggiungere i numerosi serbatoi e scegliere la migliore
strategia per effettuare l’operazione in sicurezza scongiurando la possibilità
che l’alleggerimento dello scafo ne possa compromettere la stabilità. Sul posto
si trovano due rimorchiatori e un grande pontone a cui fanno capo una quindicina
di sommozzatori e altrettanti tecnici. A pieno organico, parteciperanno alle
operazioni una quarantina di uomini. L’olio combustibile e il gasolio 
saranno riversati nelle stive di una cisterna appositamente noleggiata. In zona
stazionano anche quattro mezzi antinquinamento  dotati di tutte le
attrezzature necessarie a circoscrivere eventuali fuoriuscite di petrolio.