Al termine dei controlli conseguenti al sequestro nel 2006 dei “fanghi di dragaggio” provenienti dai fondali del porto e sversati in discarica abusiva, la Guardia di finanza di Taranto, ha accertato l’omesso versamento di 1,4 milioni di euro, la cosiddetta “ecotassa”. Una persona è stata denunciata. La vicenda riguarda il sequestro di una superficie di circa 60.000 mq in concessione alla società Terminal Container Taranto (TCT) del gruppo Evergreen. Sull’area erano stati depositati circa 90.000 metri cubi di fanghi di dragaggio (pari a circa 137.000 tonnellate di materiali), nonostante essa rientrasse nei siti di interesse nazionale da sottoporre a preventiva bonifica. Le indagini avevano accertato che i responsabili dell’Autorità portuale avevano falsamente comunicato al Ministero dell’Ambiente che i fondali di accesso all’area portuale erano ostruiti e che i detriti presenti non consentivano il libero transito delle navi. Il Ministero aveva così autorizzato in via d’urgenza l’esecuzione dei dragaggi a favore del TCT, con la rimozione dei fanghi che, da successive analisi effettuate dall’Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) di Roma e dall’Arpa di Taranto, risultavano contaminati da metalli pesanti quali piombo, zinco, arsenico in misura superiore ai limiti ammessi. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)