Nel primo trimestre dell’anno la Compagnia Portuale di
Livorno ha registrato una flessione del fatturato del 30%, principalmente a
causa della perdita dei traghetti, ma soprattutto delle autovetture nuove
sbarcate dalle navi di Grimaldi, passato alla concorrente Sintermar.  Con il fatturato 2011 che potrebbe scendere
vicino ai 10 milioni di euro, si rende necessario abbattere i costi. Nessuno
sarà licenziato, come è nella tradizione dei portuali, ma gli stipendi saranno
alleggeriti e un bel po’ di lavoratori saranno incoraggiati ad andare in
pensione. Il consiglio d’amministrazione della Compagnia ha comunque confermato
tutti gli investimenti previsti, a partire dalla ormai imminente apertura del
Reefer Terminal che sarà inaugurato il prossimo mese, e ribadito la volontà di
portare avanti la realizzazione della centrale a biomasse in porto. Il bilancio
2010, che sarà portato all’approvazione nelle prossime settimane, si è chiuso
con una forte perdita e con un fatturato in calo del 5,3% sul 2009. La
proiezione sul primo trimestre indica, per la Compagnia, rispetto allo stesso
periodo del 2010, un calo di fatturato del 24%. Analoga tendenza per la Cilp,
l’impresa della Compagnia (-32%). La Compagnia Portuale è prima impresa
fornitrice di manodopera, ma è anche socia dei principali terminal (Tdt, Ltm,
Tco) e abbraccia una vastissima gamma di traffici: contenitori, auto, rotabili,
cellulosa e prodotti forestali, rinfuse. Il nucleo del gruppo è costituito
dalla cooperativa – la Compagnia Portuale Livorno – mentre l’impresa che si
occupa dei traffici commerciali è la Cilp. I soci sono 450. Presidente del
consiglio è Enzo Raugei, al secondo mandato, che è anche al vertice del
principale terminal partecipato, Tdt. L’ultimo fatturato reso noto è quello del
2009, chiuso con 15 milioni di euro.