L’Autorità portuale di Genova ha avviato la procedura di revoca della concessione a Terminal Rinfuse ex art. 47 Cod. Nav (cattivo uso della concessione e inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione) nonché conferma di revoca ex art. 18 legge 84/94. Entro il 16 settembre la proprietà del terminal dovrà presentare le sue controdeduzioni ai rilievi, che riguardano i traffici, gli investimenti, gli aspetti di tutela ambientale. Da tempo la proprietà ha messo in vendita
L’azienda con l’obiettivo di valorizzare la concessione. Candidato all’acquisto è l’azionista di minoranza del terminal Augusto Ascheri che, partendo dal suo 20%, dovrebbe rilevare il100%del terminal, con un’offerta che comprenderebbe sia il concambio delle quote e che l’accollamento dei debiti. «La cessione del ramo d'azienda relativo al terminal portuale di Genova è in via di definizione», aveva scritto la settimana scorsa Terminal Rinfuse Italia ai sindacati. Nel frattempo il terminal è fermo, le navi di carbone, di sale, di minerali vari, sono state dirottate su Savona e Venezia, negli altri terminal della società, quando non sono andate su altri porti. I dipendenti sono arrivati al termine del primo giro di cassa integrazione e sono in cassa anche i lavoratori della Compagnia Pietro Chiesa, che opera esclusivamente alle rinfuse.