Sette nuovi binari, tre dei quali elettrificati, più un ulteriore ottavo binario a servizio dell'isola portuale e di due per il ricovero dei locomotori. Nasce così il nuovo scalo ferroviario di Marghera al servizio del porto di Venezia. Si tratta di nuove opere realizzate, con un intervento da 12,2 milioni di euro, cofinanziati dall'Unione Europea per 900 mila euro attraverso il programma TEN-T. L'intervento a cura dell'Autorità portuale di Venezia in collaborazione con RFI, è frutto dell'accordo quadro con Regione Veneto e Comune di Venezia. I lavori sono durati tre anni e hanno previsto anche la bonifica delle aree. A regime, lo scalo di Marghera potrà garantire complessivamente un traffico di cinquanta treni il giorno, per una lunghezza massima dei convogli di 750 metri, ai quali, dalla fine del 2013, si sommeranno altri treni formati a Fusina nel nuovo terminal in costruzione e destinato alle Autostrade del Mare. La nuova infrastruttura collega il Porto di Venezia con i due principali interporti veneti, di Padova e Verona e con mercati del Nord ed Est. “Compito del porto di Venezia – ha detto il presidente dell’Authority, Paolo Costa – è quello di prepararsi a gestire e movimentare almeno il 30% del traffico portuale via treno o chiatte. Una strategia che può e deve venire fatta propria da un sistema logistico unico che si avvalga delle due eccellenze interportuali venete: Padova e Verona, con la costituzione di un'unica area doganale”.