“Un fondo per fare le
infrastrutture necessarie allo sviluppo del sistema portuale del paese”. Questa
la proposta lanciata da Francesco Nerli, Presidente di Assoporti, nel suo
intervento all’Assemblea Generale di ANITA. 
“Una quota delle risorse di Eurovignette,
una percentuale dei fondi per investimenti previsti nei contratti di programma
sottoscritti da ANAS e RFI nonché una quota derivante dall’autonomia
finanziaria delle Autorità Portuali – che và realizzata al più presto – per
alimentare un sistema che, coinvolgendo il capitale privato, consenta di
avviare la realizzazione delle connessioni stradali e ferroviarie con i porti e
le opere fondamentali di una rete integrata (Terzo Valico, Pontremolese,
Corridoio Adriatico – Baltico, Bari – Napoli)”.  Sul tema dell’attuazione della norma
riguardante i tempi di carico e scarico nel porto delle merci per
l’autotrasporto, Nerli ha ribadito al Governo, rappresentato nell’occasione dal
Sottosegretario Giachino,  la necessità “di definire congiuntamente una
cornice omogenea, un Accordo di programma quadro che consenta in ogni porto,
salvaguardando le specificità locali (analogamente a quanto fatto a Genova), di
individuare un percorso ed impegni reciproci tra autotrasportatori e
committenza finalizzato all’attuazione di quella norma”. Riferendosi al tema
della competitività, trattato dal Presidente Arcese nella sua relazione, Nerli
ha affermato, “tale competitività e l’efficienza non possono essere garantite
da scelte falsamente calmieratrici del mercato, come ad esempio il blocco, da
quasi 20 anni, della misura delle tasse e dei diritti marittimi”. Secondo Nerli
infatti, “slegate da un progetto complessivo di sviluppo di settore, misure di
questo tipo non aiutano l’effettiva crescita delle imprese. Più che incentivi
ormai sono sussidi”.