Secondo I dati
dell’International Maritime Bureau (IMB), nel corso del 2011 le navi
sequestrate dai pirati sono state in tutto il mondo 45, contro le 53 dell’anno
precedente. Leggermente scesi anche gli attacchi, passati dai 445 del 2010 a
439. Complessivamente i membri degli equipaggi sono stati 802. Di questi, otto
sono stati uccisi. Nel 2011 le navi sequestrate erano state con 53 con 1.181
marittimi. La pirateria somala rappresenta da sola più della metà degli
attacchi, passati dai 219 del 2010 ai 237 dello scorso anno. Malgrado l’aumento
dei tentativi di abbordaggio, i sequestri sono diminuiti in maniera
significativa, passando da 49 a 28. L’IMB riconosce la crescente efficacia del
contrasto alla pirateria grazie all’azione delle forze navali militari presenti
nell’area e dell’uso di personale armato a bordo delle navi. Solo nell’ultimo
trimestre del 2011, i militari sono intervenuti contro una ventina di gruppi di
pirati, impedendo loro l’assalto alle navi mercantili. In crescita invece gli
episodi nelle acque indonesiane, passati dai 15 del 2009 a 40 nel 2010 e a 46 nel
2011. In forte aumento anche la pericolosità delle acque dell’Africa
occidentale ed in particolare in Benin, dove si sono verificati 20 attacchi, ed
in Nigeria, dove gli episodi sono stati una decina ma dove le navi vengono
normalmente rilasciate dopo una decina di giorni, contro gli almeno sei mesi
necessari con i somali.