La società cantiere navale
di Trapani “prende atto con disappunto dell’ennesima irragionevole iniziativa
intrapresa spontaneamente da una minoranza di lavoratori che farebbe
riferimento ad un sedicente ‘comitato lavoratori in lotta’ nonostante
risulterebbero iscritti formalmente alla OS Failms. Ciò  malgrado il fermo
invito rivolto dalla Prefettura ai lavoratori e alle OO.SS, durante l’incontro
di Giovedì scorso, a confrontarsi ordinatamente con l’azienda nell’ambito del
proprio programma industriale tenendo a rimarcare le serie difficoltà che sta
attraversando l’economia internazionale ed in particolare il settore della
cantieristica navale ed ogni deprecabile conseguenza che potrebbe, quindi,
determinarsi.”  Ventuno lavoratori del cantiere navale hanno deciso di
occupare la nave petroliera «Marettimo M.», dopo che l’amministratore delegato
dell’azienda, Giuseppe D’Angelo, aveva ribadito la volontà di mettere in
mobilità tutti i dipendenti, nonostante una proposta alternativa avanzata
all’azienda attraverso il prefetto. I 58 lavoratori sono in cassa integrazione
e 32 di loro hanno abbandonato il sindacato costituendo un’altra sigla
autonoma, la Failms. Secondo l’azienda, “tale comportamento ostacola fortemente
i programmi dell’azienda che sono stati ampiamente esposti a tutte le OOSS
attraverso il proprio piano industriale rappresentando come l’attuale richiesta
di mobilità si inquadri invece, in un concetto di discontinuità che porterà CNT
ad un assorbimento nella struttura del gruppo che garantirà il graduale
riassorbimento della forza lavoro confidando nella rapida ripresa del mercato.
Queste azioni, difatti, danneggiano, più di ogni altra cosa, l’interesse
collettivo dei lavoratori.”