Anche Gnv si candida per Tirrenia. Escluso l’acquisto dell’intera compagnia, ma il gruppo è interessato alle attività genovesi e dà un giudizio seccamente negativo sull’attuale gestione: «Il valore della flotta – avvisa il presidente e amministratore delegato Silvano Cassano – è molto basso».

 

Cassano parla di «un disastro di proporzione immane, molto peggio che Alitalia. La privatizzazione di Tirrenia costerà al governo una cifra enorme» è la previsione del manager.

Ma i traghetti pubblici fanno comunque gola in vista del bando di gara annunciato per metà settembre.

«La situazione di Tirrenia è peggio di quella in cui era Alitalia – dice Cassano – ma siamo tutti interessati a rilevarla. Il nostro interesse c’è, aspettiamo con trepidazione il bando. Difficile per noi come per tutti ingoiarsi il boccone intero».

 

«Il vero nodo di questa privatizzazione sono i soldi e nessun armatore toglierà al governo le castagne dal fuoco», prosegue il numero uno di Gnv, indicando i passi necessari per la messa a gara della società-madre di Tirrenia: «Prima il bando, poi un commissario come per Alitalia, perché bisogna fare chiarezza sui numeri visto che l’amministratore delegato Franco Pecorini li nasconde da 25 anni. A chi resta sulle spalle il debito da 800 milioni di euro? Occorrerà fare una bad company e, come per Alitalia, servirà un accordo con i sindacati, nessuno è così pazzo da comprarla senza».

 

Tirrenia, dice ancora Cassano, «ha tre grandi hub, Genova, Napoli, Civitavecchia, a noi interessa il polo di Genova per consolidare i nostri perimetri».

 

«Il valore della flotta di Tirrenia è molto basso, secondo le nostra analisi non è stato speso in manutenzione quello che si doveva. Poi ci sono 4 navi superveloci comprate nel 2004 e mai usate: quelle chi se le prende? La cordata di cui ha parlato il presidente di Confitarma Nicola Coccia è un’idea giusta – secondo Cassano – ma storicamente gli armatori non lavorano bene in gruppo». Infine il nodo occupazione, «tra i marittimi non ci sono esuberi, ma il governo dovrà accollarsi anche la cassa integrazione per gli amministrativi, come ha fatto per Alitalia».

 

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 24.08.2009)