La commissione di valutazione d’impatto ambientale della Regione (Via) ha promosso, anche se con riserva (ci sono alcune prescrizioni), il progetto della piattaforma, ma neppure questa tappa tecnica ieri ha messo d’accordo gli attori che si muovono sul palcoscenico di questa vicenda.

 

Per il sindaco di Vado, Attilio Caviglia, il «“si con riserva” della Regione non è molto diverso dal “no con riserva” che auspicavamo noi: la Regione ha infatti evidenziato, anche se in modo più dolce, le criticità di quest’opera riguardo alle correnti marine, all’acustica, all’orizzonte di Porto Vado, eccettera».

 

Mentre per il presidente dell’Autorità portuale di Savona, Rino Canavese, il via libera «conferma che il progetto della piattaforma non va a determinare alcuna negatività sull’ambiente, sia terrestre che marino, così come emerso dallo studio di impatto ambientale condotto da Maersk con Technital e Grandi Lavori Fincosit».

«E questo – ha proseguito Canavese – dovrebbe indurre quanti, senza conoscere nei dettagli il progetto, affermavano cose non vere su inquinamento e danni all’ambiente marino e quindi a meglio considerare le questioni dello sviluppo». Sulle prescrizioni della commissione regionale, tra l’altro, ieri si è creato un piccolo giallo: dalla Regione non era stata ancora diffusa la delibera ufficiale ma in alcuni ambienti pare girasse già una bozza (l’istruttoria, a quanto pare, senza ancora le modifiche definitive).

 

«Io la delibera non l’ho ancora vista – ha poi chiarito il sindaco Caviglia – ma in ogni caso quanto mi è stato anticipato verbalmente basta e avanza per capire che le prescrizioni della Regione vanno nello stesso senso delle nostre preoccupazioni.

 

In particolare quella sul posizionamento della piattaforma che fa fare un ulteriore passo indietro al progetto visto che l’idea di orientarla verso il centro di Vado pare sia stata bocciata. In ogni caso – prosegue Caviglia – anche prima del parere regionale, avevamo fissato un incontro con l’avvocato Granara a cui abbiamo chiesto un parere per capire come possiamo muoverci per contrastare tutta la pratica del progetto senza mettere a rischio il Comune e i vadesi. Ho fiducia che varie strade ci siano a prescindere dal ricorso al Tar già pendente che porteremo fin davanti al Consiglio di Stato se servirà.

 

Onestamente credo che una revoca dell’accordo di programma già approvato non sia possibile ma altre strade sì. E sempre al legale voglio annunciare l’intenzione di aprire un dialogo con Maersk senza intermediari per capire se può interessargli un altro investimento a Vado. D’altra parte il piano industriale sulla piattaforma è così vago che penso gli interessi di più investire che non la piattaforma».

 

(da: lavvisatoremarittimo.it del 17.07.2009)