L'Autorità Portuale di Cagliari ha sospeso il decreto con cui nell'aprile scorso aveva disposto per il 2010 una riduzione del 90% delle tasse di ancoraggio per i servizi di transhipment. La misura, riservata alle sole navi adibite al trasporto di container che movimentano in trasbordo oltre il 75% delle unità caricate o scaricate, era stata decisa per mantenere la competitività del Porto canale di Cagliari rispetto a quelli di Malta e del Nord Africa e tutelare il lavoro di circa 500 addetti, fra diretti e indiretti. Ma una controversia interpretativa fra ministeri del Tesoro e dei Trasporti sulla norma che avrebbe consentito il taglio delle tasse di ancoraggio ha costretto il presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Fadda, a proporre al comitato portuale la sospensione del decreto. L'Autorità dovrà reintrodurre le tasse nella misura del 100%, con il rischio che l'attuale operatore di transhipment (Contship Italia, attraverso Cict – Cagliari International Container Terminal) abbandoni il porto di Cagliari. In una lettera, inviata anche al governo, alla Regione e ai parlamentari sardi, Fadda chiarisce la portata potenzialmente disastrosa della mancata riduzione delle tasse di ancoraggio, sostenuta dal ministero dei Trasporti, ma contrastata da quello del Tesoro per ragioni di bilancio. L'Autorità Portuale auspica il coinvolgimento dei parlamentari sardi e dei consiglieri regionali che porti a una rapida interpretazione della norma giuridica. Serve – scrive Fadda – «un tempestivo intervento in sede legislativa, per scongiurare una seconda crisi dei traffici del porto canale, con gravi conseguenze sui lavoratori». L'Autorità era pronta ad applicare la riduzione delle tasse anche per il 2011, in caso di positiva risposta del mercato e prevedeva di far fronte alle minori entrate attraverso il ricorso all'avanzo di amministrazione consolidatosi al 31 dicembre scorso, anche grazie alla riduzione delle spese correnti negli esercizi 2008 e 2009. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)