La direzione marittima di Pescara è stata assaltata da parte di rappresentanti della locale marineria che, esasperata dal problema dragaggio del fiume Pescara, chiede risposte urgenti. L'ennesima protesta giunge a due anni e mezzo dall'allarme lanciato per lo stato dei fondali del fiume Pescara. I marittimi lamentano il fatto che il dragaggio, così come è fatto oggi, serva “solo a buttare a mare soldi pubblici”. Gli esponenti della marineria hanno chiesto l'immediata chiusura del porto pescarese e lo sversamento in mare dei fanghi. Il colloquio però è durato pochissimo: non appena il comandante ha fatto presente l'impossibilità di chiudere lo scalo marittimo fino a quando fosse rimasto agibile, i rappresentanti dei pescatori hanno abbandonato il “tavolo” e dall'esterno è partita una protesta dei marittimi presenti con lanci di pietre contro le finestre e, alla fine, lo sfondamento della vetrata di ingresso a calci e pugni. La protesta si è poi spostata all'ingresso della vicina sede della Provincia di Pescara.