Il Comitato portuale dell’Autorità Portuale del Nord della Sardegna ha adottato all’unanimità le linee guida del nuovo Piano Regolatore Portuale di Porto Torres. Per lo scalo industriale viene evidenziata una posizione geografica favorevole per i collegamenti con la sponda occidentale del Mediterraneo e con i porti francesi e del nord Italia, alla quale si unisce la disponibilità di un vastissimo bacino protetto, con fondali che, in alcuni casi, superano i 20 metri. Fondamentale la conformazione dell’area portuale, che presenta un retro porto spazioso, utile per la creazione di zone di deposito merci, dei collegamenti ferroviari e stradali agevoli e una base ideale per il rifornimento di combustibile per il polo energetico. Minori, ma non per questo trascurabili, i punti di debolezza che consistono: nell’insufficienza di fondali in alcuni punti del bacino portuale; in un’irrazionale disposizione dei pontili esistenti, che in parte impediscono uno sfruttamento adeguato degli spazi, spesso dando luogo a situazioni di potenziale pericolo per la vicina città. Per il Porto Industriale, il Piano prevede l’allontanamento, dal centro abitato, delle navi che trasportano merci pericolose (gasiere, petroliere e chimichiere), l’individuazione di possibili aree di deposito di rinfuse solide o liquide, di stoccaggio di contenitori. Aspetti, questi ultimi che verrebbero affrontati con la realizzazione di un terminal Ro – Ro e Container che si estenderebbe su un’area di oltre 575.000 Mq, con 1.215 metri lineari di banchine tra il Molo rinfuse secche ed il Molo Polimeri Europa. Terminal che potrebbe ospitare banchine destinate alle navi portacontainer (3 – 4 accosti per navi di medie dimensioni o accosti per due navi medie e una di grandi dimensioni) e alle navi Ro – Ro (3 – 4 accosti, di cui uno da destinare anche alle grandi navi Car Truck Carriers ed uno da destinare ai traghetti per il trasporto di carri ferroviari). La dimensione del progetto dovrebbe consentire una capacità di movimentazione di circa 1.5 milioni di teu, compatibile con le esigenze di un grande polo di transhipment SSS e con l’esigenza di ospitare grandi navi Car – Truck Carrier transoceaniche, per le quali sarebbero disponibili aree di stoccaggio con capacità di 10.000 auto. Un progetto che trasformerebbe lo scalo portotorrese in porto di transhipment e stoccaggio a medio e lungo termine per rinfuse solide e contenitori; in hub per traffici ro – ro tutto carico, di auto, camion e carichi fuori sagoma come gli yacht. Le linee guida del Prp, confermerebbero, inoltre, l’affiancamento di un terminale per traghetto ferroviario di collegamento con la Liguria, la cui progettazione definitiva è stata approvata nel corso del 2011. Altri obiettivi del documento di programmazione riguardano il miglioramento dell’attuale capacità ricettiva della parte riservata ai traghetti ro – ro e ro – pax e l’individuazione di un’area dotata di sufficienti spazi a terra nella quale ubicare le attività relative alla cantieristica a servizio della nautica da diporto. Per il Porto Civico, le previsioni delle linee guida riguardano la protezione dalle correnti dello specchio acqueo portuale destinato all’ormeggio dei traghetti e delle crociere e la realizzazione di rotte d’accesso rettilinee con adeguati spazi di arresto; la separazione del traffico navi da quello delle imbarcazioni turistiche e dei traghetti dalle crociere, riservando una darsena alle imbarcazioni per il collegamento con l’Asinara e una specifica per i pescherecci. Interventi che non potranno prescindere dalla realizzazione di un’adeguata e moderna stazione marittima e di edifici necessari all’accoglienza di un numero elevato di passeggeri e di una viabilità che consenta un rapido collegamento porto – città. Una volta concluso l’iter procedurale con l’approvazione della Regione Sardegna, il Piano Regolatore garantirà un più razionale accoglimento dei passeggeri dei traghetti che, in termini di vantaggi, influenzerebbe sicuramente le prospettive di incremento dei traffici. Attraverso una migliore offerta infrastrutturale e di servizi, la previsione è quella di un’espansione di nuove rotte crocieristiche e commerciali, che avrebbero importanti ricadute economiche su tutto il territorio, che lieviterebbero con la creazione di un porto turistico con buone capacità di accoglienza di clientela locale, nazionale e straniera, affiancato da un’area dedicata alla cantieristica navale che potrebbe sorgere negli spazi compresi tra la foce del Rio Mannu e l’opera di difesa del porto dai moti ondosi.