La sosta delle navi da crociera a 0,7 miglia dall’area marina protetta di Portofino sembra avere, sulla tutela dell’ambiente marino, un impatto irrilevante. Lo dimostrano i risultati dei periodici monitoraggi effettuati sulla qualità delle acque da Arpal e Università di Genova. «Sono risultati incoraggianti – afferma Massimo Moscatelli, segretario Assagenti – che creano i presupposti per chiedere al ministero dell’Ambiente una modifica al regolamento, che consenta un ulteriore avvicinamento delle navi da crociera all’area marina protetta e alla costa di Portofino». Il limite attuale è stato deciso dalla Capitaneria di Porto, in ottemperanza al cosiddetto decreto salva coste, emanato dal ministero dell’Ambiente, che ha introdotto il divieto di navigazione, sosta e ancoraggio delle navi mercantili superiori alle 500 tonnellate, adibite sia al traffico merci sia passeggeri, nella fascia di mare di due miglia marine dal perimetro esterno dei parchi e delle aree marine protette nazionali. Il decreto ha lasciato alle Capitanerie di Porto la possibilità di derogarne le disposizioni, assicurando la tutela dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e gli interessi dei residenti nell’area e in prossimità delle aree marine protette. «Da quanto emerge dalle analisi di Arpal – spiega Moscatelli – la tutela dell’ambiente risulta garantita. Per quanto riguarda la sicurezza della navigazione è indubbio che la lontananza dalla costa esponga la nave a fenomeni di risacca, che rendono rischioso il trasbordo dei passeggeri sui tender. La cancellazione di Portofino dagli scali di numerose compagnie crocieristiche e il dimezzamento dei passeggeri nel 2012, rispetto al 2011, con la conseguente perdita di indotto per le attività commerciali e turistiche di Portofino, bastano a rendere eclatante la mancata tutela degli interessi dei residenti». Oggi le navi da crociera, che fanno scalo a Portofino, possono sostare a 1,2 miglia dalla costa, ovvero a 0,5 miglia del perimetro dell’area marina protetta, alle quali sono state aggiunte le 0,7 miglia imposte dal regolamento dell’Ufficio circondariale marittimo di Santa Margherita Ligure. In concomitanza alla presentazione dei risultati dei monitoraggi, è stata firmata la convenzione tra Assagenti, Area marina protetta e i Comuni di Santa Margherita Ligure e Portofino per la ripartizione delle spese annuali di monitoraggio per il 2013, di cui gli agenti marittimi si sono impegnati a coprire il 25%, nonostante l’aggravio, che questo costo comporta, per le compagnie crocieristiche che ancora scalano a Portofino.