Proposta l’istituzione di un’unica anagrafica nazionale

Trasportounito sollecita i ministri Madia e Delrio ad istituire un’anagrafe unificata per gli autisti al fine di semplificare la procedura di identificazione degli autotrasportatori ai varchi di tutti i porti italiani. Ricordando che attualmente è necessario esibire un tesserino diverso per ogni porto per essere autorizzati con il proprio Tir a superare i varchi portuali e fare il proprio lavoro, l’associazione sindacale denuncia questo paradosso burocratico e chiede ai ministri della semplificazione e pubblica amministrazione e delle Infrastrutture e trasporti un intervento urgente, affidando ad un organismo nazionale la gestione della raccolta delle anagrafiche dei conducenti, con procedure di aggiornamento centralizzate, di carattere pubblico per la riservatezza dei dati, e valide per tutte le Autorità Portuali.
Trasportounito propone che attraverso il web possa essere gestita l’interfaccia diretta con le imprese di autotrasporto, per i necessari aggiornamenti del database dei conducenti, e che in prospettiva il badge cartaceo possa essere eliminato e sostituito attraverso l’attivazione di un’“App ministeriale” che tutti i conducenti possano utilizzare con un semplice smartphone per identificarsi ai varchi dei porti.
L’associazione evidenzia che il caso dei tesserini di riconoscimento (i badge) può sembrare di scarsa importanza, ma – osserva – non è così: il fatto che ogni Autorità portuale richieda ai conducenti, per poter operare nei propri terminal, l’esibizione di un apposito tesserino, su cui spesso si pagano diritti di rilascio, e che in ogni porto operino norme diverse – spiega Trasportounito – obbliga di fatto i conducenti di Tir a possedere una “collezione di badge” e le imprese di autotrasporto a subire un salasso di costi aggiuntivi.
Tutto ciò – sottolinea Trasportounito – è paradossale sul piano della gestione amministrativa: decine di migliaia di conducenti, per ogni porto, devono presentare un’analoga documentazione i cui contenuti e la cui forma varia a seconda delle diverse ordinanze delle Autorità Portuali, e ciò che è peggio sono gli effetti indotti: a tanta burocrazia e a costi enormi non corrisponde nemmeno l’obiettivo principale di garantire la security sulle banchine.
Secondo Trasportounito, è quindi indispensabile istituire un’unica anagrafica nazionale e un unico tesserino valido per il personale viaggiante come documento unico di sicurezza per tutti i porti italiani e – precisa l’associazione – tale tesserino dovrebbe costituire garanzia di regolarità dell’impresa e dell’esistenza di un regolare rapporto di lavoro.

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